Lo sceriffo corrotto torna a piede libero e ringrazia Trump di aver fatto finalmente giustizia. Era stato condannato a 10 anni di carcere perché “vendeva” la carica di vice sceriffo ausiliario al miglior offerente. Un caso che fece scalpore un paio di anni fa dopo che, a fronte del clamoroso arresto, i giornali della Virginia titolarono “cash for badges”, cioè mazzette per la stella di sceriffo.
Lunedì, Donald Trump ha annunciato di avergli concesso la grazia incondizionata. Secondo il presidente, lo sceriffo Scott Jenkins è un’altra vittima del sistema giudiziario corrotto di Biden, indagato e condannato perché è un suo grande sostenitore.
Secondo gli agenti dell’FBI che lo avevano arrestato e secondo la giuria popolare che lo ha condannato, Jenkins aveva venduto la carica e la stella di sceriffo a chi gli dava minimo 5 mila dollari. Una nomina che permetteva l’acquisto di un’arma, nella già permissiva Virginia, senza nessun accertamento e, soprattutto, esonerava dalla richiesta di porto d’armi per le pistole “nascoste”. In questo Stato, infatti, le armi si possono portare ma devono essere ben visibili. Per quelle che non si vedono c’è bisogno del porto d’armi.
Scott Jenkins, 53 anni, ha ricoperto la carica di sceriffo della contea di Culpeper, nella Virginia settentrionale, per 12 anni, eletto la prima volta nel 2011 e poi confermato altre due volte. A settembre dello scorso anno, una giuria lo ha riconosciuto colpevole di aver accettato tangenti in cambio della nomina di alcuni imprenditori della Virginia settentrionale come vice sceriffi ausiliari all’interno del suo ufficio. È stato riconosciuto colpevole di associazione a delinquere, quattro capi d’accusa per frode, e sette capi d’accusa di corruzione per i fondi elettorali non dichiarati. A marzo di quest’anno il magistrato lo ha condannato a 10 anni di carcere federale. Secondo le testimonianze rese nel corso del processo Jenkins ha accettato tangenti da almeno otto persone, tra cui due agenti dell’FBI sotto copertura che gli hanno dato sia soldi in contanti che in contributi alla campagna elettorale.
Nonostante le prove e le testimonianze Jenkins si è proclamato innocente e vittima di una caccia alle streghe lanciata contro di lui per le sue manifeste simpatie per il presidente Donald Trump. Nonostante le sue dichiarazioni di innocenza, nel corso del processo è stato dimostrato che in cambio a queste donazioni Jenkins ha rilasciato le stelle di sceriffo e le credenziali ufficiali a chi pagava. Cinque dei beneficiati hanno testimoniato di aver versato da 5 mila a 25 mila dollari per ottenere la nomina a vice sceriffo ausiliario.
Tre delle persone che avevano “comprato” la stella da Jenkins, Rick Rahim, Fredric Gumbinner e James Metcalf sono stati a loro volta incriminati e condannati per altri reati non legati a questa vicenda. Rick Rahim, in particolare, è quello che ha denunciato all’FBI la vicenda. Ex proprietario di un ristorante in Virginia giocava a poker con lo sceriffo, al quale poi ha presentato altre persone che hanno ottenuto anche loro la nomina a sceriffo ausiliario e che poi hanno testimoniato al processo. Rahim era pregiudicato per truffe ed evasione fiscale. Si era rivolto a Jenkins per ripristinare il suo diritto al possesso di armi da fuoco e l’allora sceriffo eseguì, presentando una petizione al tribunale della contea di Culpeper che conteneva informazioni false su Rahim. Secondo gli atti, tra il 2015 e il 2021, il ristoratore aveva gestito diverse attività imprenditoriali, tra cui anche una ditta di trasporti, un parco giochi per il laser tag e un’attività di rivendita su Amazon. Durante questo periodo, aveva omesso di versare all’IRS le tasse trattenute dagli stipendi dei suoi dipendenti e non aveva presentato le dichiarazioni fiscali. Inoltre, aveva orchestrato una frode sugli investimenti, promuovendo bot di trading automatizzati attraverso piattaforme come BotsforWealth e TradeAutomation.com, inducendo gli investitori a credere in rendimenti elevati inesistenti. Nel marzo 2025, Rahim è stato condannato per truffa a 6 anni e 5 mesi di prigione e gli è stato ordinato di restituire oltre 4,5 milioni di dollari all’Agenzia delle Entrate e agli investitori truffati.
In un post su Truth Social di lunedì, Trump ha difeso Jenkins definendolo “vittima di un Dipartimento di Giustizia troppo zelante” durante la presidenza di Joe Biden. E si legge che Jenkins “non merita di passare un solo giorno in prigione”. Il presidente ha anche criticato il giudice che ha supervisionato il caso, sostenendo che a Jenkins è stato impedito di presentare “prove a suo sostegno”. Dopo la sua condanna, Jenkins aveva fatto appello direttamente all’Amministrazione Trump per ottenere la grazia presidenziale.
Jenkins è solo l’ultimo ad aver ricevuto la grazia da Trump circa quattro mesi dopo l’inizio della sua seconda presidenza.
Nel suo primo giorno in carica, Trump ha graziato o commutato le pene di circa 1.500 persone coinvolte nell’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021, tra cui alcune condannate per reati violenti. Da allora, Trump ha concesso la grazia anche ad altri, come Ross Ulbricht, fondatore del mercato illegale di droga online Silk Road, e all’ex governatore democratico dell’Illinois Rod Blagojevich, condannato per corruzione federale, tra cui il tentativo di vendere un posto al Senato lasciato vacante da Barack Obama nel 2009 dopo che era stato eletto alla Casa Bianca.
A marzo, Trump ha graziato tre co-fondatori dell’exchange di criptovalute BitMEX, che si erano dichiarati colpevoli nel 2022 di violazioni del Bank Secrecy Act.