Dopo il recente attacco russo a Kiev, nel quale hanno perso la vita almeno 12 persone, il presidente Trump ha espresso pubblicamente il suo disappunto nei confronti di Vladimir Putin, dicendo di “non essere contento” delle azioni di Mosca.
“Non so che diavolo sia successo a Putin”, ha detto il tycoon. Le decisioni del presidente russo, inoltre, hanno creato una certa frattura anche all’interno del movimento MAGA, i cui membri ora sembrano più divisi che mai su ciò che riguarda il conflitto in Europa.
Alcuni chiedono misure più severe, tra cui sanzioni contro Mosca e maggiori aiuti militari all’Ucraina, mentre altri sostengono che Trump non sia pienamente informato sui fatti o che venga addirittura manovrato. L’unico punto sul quale concordano tutti, sono le critiche al leader ucraino, Volodymyr Zelensky, che resta uno dei bersagli preferiti della destra statunitense.
La Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022. Trump ha dichiarato che avrebbe posto fine alla guerra entro 24 ore dal suo ritorno alla Casa Bianca, ma mesi dopo i negoziati rimangono in una fase di stallo. Domenica, Trump ha insinuato che Putin potrebbe non voler effettivamente porre fine alla guerra.
Ha anche criticato Zelensky, affermando che “tutto ciò che esce dalla sua bocca causa problemi”. Tuttavia, negli ultimi giorni i principali esponenti repubblicani hanno rotto il silenzio, esortando il leader MAGA ad aumentare la pressione su Putin dopo gli attacchi mortali da parte della Russia a Kiev.
“Ne ho abbastanza di Putin che uccide persone innocenti”, ha scritto lunedì il senatore Chuck Grassley dell’Iowa su X, ex Twitter, “Il presidente Trump prenda provvedimenti”.
“È il momento dell’onestà”, ha invece ribadito il deputato Don Bacon, del Nebraska, “I colloqui di pace non hanno alcun effetto su Putin. Il suo obiettivo è dominare l’Ucraina e non si fermerà finché non si renderà conto di non poter vincere. Gli Stati Uniti e gli alleati devono armare l’Ucraina fino ai denti, sanzionare la Russia al massimo e confiscare i 300 miliardi di dollari di beni russi all’estero”.
“L’uso deliberato della violenza da parte di Putin contro obiettivi civili per tre giorni consecutivi richiede una risposta”, ha aggiunto l’ex speaker della Camera Newt Gingrich, “Gli aiuti militari americani all’Ucraina dovrebbero essere drasticamente aumentati in quantità, qualità e libertà di utilizzo ovunque”.
Tuttavia, altri esponenti della destra la pensano diversamente. “Se fossi russi e avessi ascoltato Trump prima delle elezioni, avrei pensato che, una volta entrato in carica, avrebbe ritirato ogni sostegno all’Ucraina”, ha scritto su X il colonnello dell’esercito americano Douglas Macgregor, oggi in pensione, “Con qualche cattivo consiglio, ha fatto l’opposto”.
Al contempo, ciò che Putin divide, Zelensky, suo malgrado, riunisce: il leader ucraino, infatti, continua ad essere aspramente criticato all’unisono dall’universo MAGA.
Quest’ultimo, da canto suo, dopo gli ultimi attacchi a Kiev ha dichiarato: “Come ogni criminale, la Russia può essere limitata solo con la forza. Solo con la forza – la forza degli Stati Uniti, dell’Europa, di tutte le nazioni che hanno a cuore la vita – questi attacchi possono essere fermati e si potrà raggiungere una vera pace”.