Doveva essere una partita senza storia ma da consegnare alla Storia, ed alla fine le cose sono andate esattamente così. Il Napoli di Antonio Conte vince il suo quarto scudetto battendo il Cagliari, già salvo matematicamente, al termine di un campionato decisosi solo all’ultima giornata, aggiudicandosi così lo scontro a distanza con l’Inter di Simone Inzaghi. Ai nerazzurri, infatti, non è bastato il successo sul Como.
I partenopei arrivavano alla gara del Maradona con un punto di vantaggio sui Lautaro e compagni, dopo che entrambe le compagini avevano pareggiato clamorosamente le rispettive gare la scorsa settimana. E’ stato proprio durante lo scorso weekend che lo scudetto ha imboccato l’autostrada in direzione Sud, più precisamente quando Pedro ha realizzato il rigore del 2-2 a tempo scaduto nella partita di San Siro tra l’Inter e la Lazio, una sfida che ai tifosi nerazzurri suscita sempre qualche brivido lungo la schiena (impossibile dimenticare il 5 maggio 2002).
La gara di ieri tra Napoli e Cagliari è stata solo la passerella finale per gli uomini di Conte, che hanno potuto festeggiare la conquista matematica del tricolore davanti ai propri tifosi. I padroni di casa sono andati in vantaggio al 41°, grazie alla splendida sforbiciata di Scott McTominay, per distacco il miglior centrocampista di questa Serie A. Lo scozzese, che ha chiuso la sua prima stagione in Italia a quota 12 gol, è stato l’anima ed i polmoni di questo Napoli tricolore.
A mettere in ghiaccio definitivamente la partita, invece, ci ha pensato Romelu Lukaku, che in apertura di secondo tempo va via ai suoi due marcatori e con il mancino chiude i giochi. Dopo 95 minuti di dominio, il triplice fischio di La Penna dà il via alla festa azzurra, con capitan Di Lorenzo che alza il secondo scudetto in 3 anni, mentre centina di migliaia di persone si riversano nelle strade e nelle piazze di una città che ora può godersi un trionfo più che meritato.
Napoli 82, Inter 81: questo dice la classifica dopo 38 giornate. E’ lo scudetto di chi nel corso dell’anno è riuscito a mantenere una maggiore continuità di risultati. E’ lo scudetto di Big Rom e dello scozzese volante, che hanno trascinato questa squadra con la loro leadership.
Ma è soprattutto lo scudetto di Antonio Conte, un condottiero senza eguali, il primo allenatore a vincere il tricolore con 3 squadre diverse. Nonostante una rosa qualitativamente e numericamente inferiore a quella dell’Inter di Inzaghi, nonostante la partenza di Kvara a gennaio, l’ex CT ancora una volta ha ribaltato ogni pronostico, con un gioco pratico ma sempre efficace.
“Chi vince fa la storia…gli altri la vanno a leggere”, ha dichiarato l’allenatore al termine della gara di ieri: come spesso accade, è difficile dargli torto.