Donald Trump riparte all’assalto nella sua guerra commerciale e minaccia l’Unione Europea di dazi fino al 50% perché, scrive in un post sul suo social Truth, i negoziati con Bruxelles non vanno da nessuna parte. Anzi: con l’Unione, che è nata scrive con lo scopo primario di approfittarsi degli Stati Uniti con il commercio, “è stato molto difficile avere a che fare”. Segue una sfilza di insulti: potenti barriere commerciali, Iva, ridicole penalità per le imprese, manipolazioni monetarie, cause inique contro le imprese americane che hanno portato secondo il presidente a un deficit commerciale inaccettabile. Quindi, raccomanda dazi secchi del 50% a partire dal primo giugno.
Sembra così sfumare la tregua; non solo, l’inquilino della Casa Bianca se la prende anche le imprese americane che producono fuori dal territorio Usa. Nel mirino soprattutto oggi i prodotti Apple. Trump minaccia di imporre dazi di almeno il 25% contro la casa di iPhone e MacBook se non fabbricherà i suoi smartphone negli Stati Uniti. “Ho informato da tempo Tim Cook che mi aspetto che gli iPhone venduti negli Stati Uniti siano fabbricati e costruiti negli Stati Uniti, non in India o altrove. In caso contrario, Apple dovrà pagare dazi di almeno il 25% negli Stati Uniti”, ha scritto il presidente sempre su Truth Social. Truth Social.
Il post di Trump giunge inatteso. Il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, avrà proprio venerdì una telefonata con uno dei due capi negoziatori Usa, Jamieson Greer, e secondo fonti di Bruxelles, dovrebbe servire a chiarire le reciproche posizioni. L’UE però è convinta di aver già dato chiare indicazioni sulle sue proposte per livellare il deficit commerciale Usa verso il mercato europeo, in particolare con dazi pari a zero sui prodotti industriali.