È sempre più guerra alle università: niente studenti stranieri a Harvard
Il Dipartimento di Sicurezza Nazionale ha revocato a Harvard la possibilità di accogliere studenti internazionali – una grossa fonte di reddito per l’ateneo che già si è visto bloccare finanziamenti per 2,6 miliardi in fondi federali perché non si assoggetta alle richieste della Casa Bianca. Gli studenti già iscritti o ammessi al prossimo anno dovranno trasferirsi in altre scuole. Nella comunicazione del Dipartimento di Sicurezza Nazionale si legge che l’Università ha creato un clima “non sicuro” permettendo ad “agitatori antiamericani e pro-terroristi” di aggredire gli studenti ebrei nel campus. La Casa Bianca ha accusato Harvard di essere affiliata al Partito Comunista Cinese e di aver addestrato membri di un gruppo paramilitare di Pechino nel 2024. La segretaria della Sicurezza Nazionale, Kristy Noem, ha dato un ultimatum: se Harvard vuole ripristinare lo Student and Exchange Visitor Program, deve produrre e inviare al Dipartimento una serie di documenti sull’attività degli studenti stranieri entro 72 ore. “Questa Amministrazione – ha dichiarato la ministra – ritiene Harvard responsabile di aver favorito la violenza, l’antisemitismo e il coordinamento con il Partito Comunista Cinese nel suo campus”. Dura la reazione della Cina, mentre Harvard definisce la misura “illegale”.
Il governo accusa Columbia University di negligenza verso studenti ebrei
E intanto, secondo un’indagine federale condotta dal Dipartimento per i diritti civili dell’Amministrazione Trump, la Columbia University avrebbe violato la legge federale ignorando atti antisemiti contro studenti ebrei, soprattutto dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. L’università è accusata di aver mostrato “indifferenza deliberata” e di non aver applicato regole interne né adottato misure efficaci contro l’antisemitismo. L’inchiesta arriva mentre Columbia è in trattativa con l’Amministrazione per evitare la perdita di fondi federali, già sospesi per 400 milioni di dollari.
L’Istruzione sopravvive… secondo un giudice
Un giudice federale ha bloccato il decreto di Trump volto a smantellare il Dipartimento dell’Istruzione, e ha ordinato la reintegrazione di oltre 1.300 dipendenti licenziati. La sentenza vieta inoltre all’amministrazione Trump di trasferire programmi federali d’istruzione ad altre agenzie. Il Dipartimento dell’Istruzione ha annunciato che presenterà ricorso, definendo la decisione “un grave abuso di potere” da parte di “un giudice di estrema sinistra”.
Trump a cena con gli investitori del suo $TRUMP
Trump ha tenuto ieri sera una cena esclusiva per i 220 principali investitori del suo meme coin $TRUMP, nel suo golf club in Virginia, rafforzando i legami tra politica, affari di famiglia e criptovalute. Sebbene definito “evento privato”, Trump ha parlato da un podio con il sigillo presidenziale, fatto che ha sollevato dubbi sull’uso improprio della carica “per profitto personale”. Alcuni leader del settore crypto, pur sostenendo Trump, temono che stia screditando l’industria con operazioni opache e benefici riservati solo ai maggiori investitori. Il progetto ha già fruttato centinaia di milioni alla Trump Organization, mentre la famiglia controlla anche stake in altri progetti crypto. Proteste fuori dal club: “America is not for sale”.
Trump non convince sull’economia, approvazione in calo
Secondo un nuovo sondaggio della Marquette University Law School, la gestione dell’economia da parte di Trump continua a ricevere scarsa approvazione da parte degli americani. Solo il 37% degli intervistati a maggio ha detto di approvare come Trump sta gestendo i dazi doganali, contro un 63% che si è detto contrario. Sul fronte inflazione e costo della vita, la fiducia è ancora più bassa: approva il 34%, mentre ben il 66% boccia l’operato presidenziale. Nel complesso, la valutazione sulla gestione economica segna un saldo negativo di 16 punti: il 42% degli americani esprime approvazione, ma il 58% è scontento.
Reuters e BBC smentiscono le bugie di Trump
Durante l’incontro alla Casa Bianca con il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, Donald Trump ha esibito immagini che, secondo lui, dimostravano un genocidio in atto contro i bianchi in Sudafrica. Ma quelle foto, verificate da Reuters, ritraevano in realtà un massacro avvenuto nella Repubblica Democratica del Congo, dopo un attacco dei ribelli M23 a Goma. Inoltre, la BBC è andata a controllare la scena più scioccante di un video – migliaia di croci bianche lungo una strada sudafricana – presentata da Trump come un “cimitero di agricoltori bianchi uccisi”. La BBC ha verificato che le croci erano state innalzate come memoriale temporaneo per ricordare una singola tragedia familiare, e da tempo rimosso. Trump ha mescolato teorie complottiste e immagini decontestualizzate per sostenere una narrativa infondata di persecuzione razziale, offrendo a Ramaphosa – e al mondo – una messa in scena costruita su menzogne. Due grandi media hanno smantellato le sue bugie, ma le smentite non stanno avendo la stessa eco delle falsità dette da Trump.
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