Con un intervento pionieristico, l’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma è diventato il primo centro in Italia ad applicare una tecnica di radioterapia interna endoscopica per ridurre un tumore al pancreas non operabile. Il trattamento, realizzato l’11 maggio su un paziente di 65 anni, ha impiegato OncoSil™, un innovativo dispositivo a microparticelle radioattive a base di Fosforo-32, capace di colpire selettivamente il carcinoma dall’interno.
La procedura, minimamente invasiva, è parte del trial clinico europeo “Osprey”, che coinvolge anche strutture d’eccellenza come il Policlinico Gemelli, l’Istituto del Pancreas di Verona e l’Istituto Tumori di Milano. Il caso è stato selezionato per la sua complessità e diventerà modello per i prossimi impianti nel continente.
Secondo il dottor Guido Ventroni, responsabile clinico dello studio, il paziente ha reagito in modo estremamente positivo, al punto da essere dimesso già il giorno successivo. Anche la prima visita di controllo ha confermato l’assenza di effetti collaterali e l’efficacia dell’impianto.
Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, Narciso Mostarda, ha sottolineato che questo successo è il frutto di un anno di lavoro multidisciplinare e della determinazione di professionisti che, con coraggio e innovazione, hanno deciso di sfidare una delle lesioni più letali conosciute. Il sanitario ha anche ribadito l’importanza della sperimentazione come unico strumento per aprire nuove strade terapeutiche.
Il carcinoma pancreatico, infatti, resta tra i più difficili da trattare: spesso asintomatico fino a uno stadio avanzato, in Italia colpisce oltre 14.000 persone l’anno e ha tassi di mortalità ancora elevatissimi. Secondo i dati internazionali, un terzo dei pazienti trattati con OncoSil™ torna operabile, e la resezione chirurgica è stata possibile in un caso su quattro.