Il Ministero dell’Ambiente, guidato dal ministro di Forza Italia Gilberto Pichetto Frattin, a seguito della valutazione dei tecnici del Comitato per la Valutazione dell’impatto ambientale, ha emesso parere positivo sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Un tassello in più verso l’inizio dei lavori, ma mancano ancora il via libera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) e il parere dell’Unione Europea. Secondo il leghista sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipess, Alessandro Morelli: “Una volta ottenuta la proposta di delibera dal Ministero dei Trasporti, entro un paio di settimane riusciremo a chiudere il percorso burocratico, mettendo il timbro notarile del Cipess”. In merito all’ottemperanza burocratica degli uffici ministeriali non dovrebbero sorgere particolari intoppi.
Qualche problema in più potrebbe arrivare da Bruxelles. Il deputato di Europa Verde Angelo Bonelli si è scagliato contro il via libera del Ministero dell’Ambiente annunciando esposti all’Ue e alla Magistratura: “Siamo di fronte a un vero e proprio blitz contro il diritto europeo, in particolare contro la direttiva Habitat. L’approvazione da parte della Ctvia-Vas del Ministero dell’Ambiente del parere ambientale per le aree di protezione speciale che verranno aggredite dal progetto del Ponte sullo Stretto rappresenta una forzatura inaccettabile. Per non modificare il progetto – come previsto invece dalla direttiva Habitat – si è approvata l’autorizzazione ambientale, eludendo le norme europee.” Nonostante l’approvazione, gli aspetti legati all’impatto ambientale sono tra quelli che potrebbero verosimilmente rallentare l’inizio dei lavori.
Un’altra questione è stata sollevata dal Quirinale. L’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica è intervenuto con una nota in merito al Decreto Infrastrutture, contestandone la normativa sui controlli antimafia, aspetto direttamente legato alla costruzione del Ponte. “La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il Ponte di Messina. La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie”. Uno scontro istituzionale non da poco, su cui sembrerebbe che la Lega voglia riproporre la questione in un prossimo emendamento.

Secondo Matteo Salvini – volto politico del progetto nonché ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti –, l’opera sarebbe dovuta cominciare entro l’estate del 2024, salvo poi essere nuovamente slittata alla fine dell’anno. A oggi, il ponte che dovrebbe collegare Messina al comune calabrese di Villa San Giovanni non ha ancora una data certa di inizio. Il termine è fissato per il 2032.
L’opera, con i suoi 3300 metri di lunghezza, diverrebbe il ponte sospeso più lungo al mondo, circa 1 chilometro in più di quello presente in Turchia, nello stretto dei Dardanelli; ancora più corto è quello giapponese nello stretto di Akashi. L’imponenza del progetto italiano è evidente anche dai costi, attualmente stimati in circa 14 miliardi, cifra che ha già subito periodiche correzioni al rialzo; 500 milioni è una previsione di quanto è già stato speso, ancor prima dell’inizio dei cantieri.
L’idea viene da molto lontano. Il primo studio di fattibilità risale addirittura al 1866 e al ministro dei Lavori pubblici Stefano Jacini del governo La Marmora, mentre il più recente tentativo è quello dei governi Berlusconi, bloccati poi dal governo Monti nel 2013.
Il ponte che dovrebbe unire Sicilia ed Europa – nella retorica più sensazionalistica Palermo e Helsinki – sembra oggi essere più vicino che mai alla propria realizzazione. Sussistono comunque le problematiche istituzionali e ambientali citate, oltre ai rischi legati alla sismicità e alla ventosità dell’area. Ulteriore problema è spiegare l’importanza che si attribuisce all’opera, bisognerebbe infatti capire come possa essere ritenuta prioritaria rispetto allo stato disastrato delle autostrade e delle ferroviarie del Sud Italia.