Pugno di ferro dell’Amministrazione Trump contro l’Università di Harvard. Il Dipartimento di Sicurezza Nazionale ha revocato all’accademia più longeva e prestigiosa d’America la possibilità di accogliere studenti internazionali. Quelli già iscritti o ammessi al prossimo anno dovranno trasferirsi in altre scuole.
Nella comunicazione del Dipartimento di Sicurezza Nazionale si legge che l’Università ha creato un clima “non sicuro” permettendo ad “agitatori antiamericani e pro-terroristi” di aggredire gli studenti ebrei nel campus. La Casa Bianca ha accusato Harvard di essere affiliata al Partito Comunista Cinese e di aver addestrato membri di un gruppo paramilitare di Pechino nel 2024.
La segretaria della Sicurezza Nazionale, Kristy Noem, ha dato un ultimatum: se l’Università vuole ripristinare lo Student and Exchange Visitor Program, deve produrre e inviare al Dipartimento una serie di documenti sull’attività degli studenti stranieri entro 72 ore. “Questa Amministrazione – ha dichiarato la ministra – ritiene Harvard responsabile di aver favorito la violenza, l’antisemitismo e il coordinamento con il Partito Comunista Cinese nel suo campus”.
La direzione universitaria ha commentato che questa misura è “illegale”. “Questa azione di ritorsione – ha commentato con il New York Times l’Università – minaccia gravi danni alla comunità di Harvard e al nostro Paese e mina la sua missione accademica e di ricerca”.
Harvard conta circa 6.800 studenti internazionali, che provengono da oltre 100 Paesi e rappresentano circa un quarto del corpo studentesco del campus a Cambridge, in Massachusetts. La maggior parte sono iscritti ai master.
Questa decisione è l’ultima azione dell’Amministrazione Trump per controllare i poli universitari, dopo le proteste pro-Palestina che ci sono state lo scorso anno. Il Dipartimento di Sicurezza Nazionale aveva richiesto ad Harvard di fornire informazioni sull’attività degli studenti stranieri. L’Università si era rifiutata e la Casa Bianca gli aveva tagliato 2,6 miliardi di dollari di fondi federali.