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Coppia israeliana uccisa a Washington: “È un atto di terrorismo”

Nella sua abitazione di Chicago, trovato il manifesto estremista del killer trentenne. Convalidato l'arresto per il duplice omicidio. Rischia la pena di morte

Massimo JausbyMassimo Jaus
Coppia israeliana uccisa a Washington: “È un atto di terrorismo”

L'ambasciata israeliana negli Stati Uniti ha condiviso un'immagine delle due vittime della sparatoria di Washington, identificandole come Yaron e Sarah/ANSA/+++ X/@IsraelinUSA +++ NPK +++

Time: 5 mins read

“Un atto di terrorismo”, scrive il direttore dell’FBI, Kash Patel, in un post su X, commentando l’uccisione dei due membri dello staff dell’Ambasciata israeliana a Washington. Yaron Lischinsky, di 28 anni, e Sarah Milgrim, 26 anni, sono stati colpiti dai proiettili ieri sera mentre uscivano dal Capital Jewish Museum, situato difronte alla stazione centrale dell’FBI, all’angolo tra la 3 Street e F Street, nel centro della capitale federale.

Secondo Kash Patel, “la violenza antisemita è un attacco ai nostri valori fondamentali e sarà affrontata con tutta la forza della legge federale. Il responsabile sarà assicurato alla giustizia e l’FBI continuerà a seguire ogni pista fino a quando giustizia non sarà fatta”.

Last night’s act of terror has the full attention of the FBI. Targeted anti-Semitic violence is an attack on our core values and will be met with the full weight of federal law enforcement. The individual responsible will be held accountable, and the Bureau will continue pursuing…

— FBI Director Kash Patel (@FBIDirectorKash) May 22, 2025

Un uomo, Elias Rodriguez, 30 anni, originario di Chicago, è stato bloccato dalla sicurezza israeliana e consegnato agli agenti federali che lo hanno inseguito credendo inizialmente che fosse un testimone in preda a una crisi di paura. Sara Marinuzzi, che ha assistito alla sparatoria, ha detto a CNN che gli spari sono risuonati poco dopo la fine dell’evento che si era svolto all’interno del museo, attorno alle 21. “Ci sono stati altri spari e poi un uomo è corso verso il centro: le guardie di sicurezza lo hanno inseguito e gli hanno offerto dell’acqua, cercando di confortarlo. Aveva un comportamento strano. Inizialmente avevano pensato che fosse fuggito in preda alla paura”. Quando è arrivata la polizia Elias Rodriguez si è assunto la responsabilità del gesto, dicendo: “L’ho fatto io, l’ho fatto per Gaza. Liberate la Palestina!”.

Jeanine Pirro, procuratore federale ad interim a Washington, ha definito gli omicidi “un crimine orribile, e questi crimini non saranno tollerati né da me né da questo ufficio”, aggiungendo che “continueremo a indagare su questo come crimine d’odio e reato di terrorismo, e aggiungeremo ulteriori accuse man mano che le prove lo richiederanno”. Pirro ha affermato che le accuse di omicidio presentate sono “iniziali” e che “aggiungeremo ulteriori accuse man mano che le prove lo richiederanno”. Nell’atto della richiesta di convalida dell’ordine di arresto depositato in tribunale c’è scritto che gli agenti hanno recuperato l’arma usata per il duplice omicidio che era stata acquistata legalmente in Illinois nel marzo del 2020 da Elias Rodriguez. Il giudice ha fissato l’udienza per la formalizzazione delle accuse per il 18 di giugno. Jeanine Pirro, procuratore federale ad interim a Washington, ha definito gli omicidi “un crimine orribile, e questi crimini non saranno tollerati né da me né da questo ufficio”, aggiungendo che “continueremo a indagare su questo come crimine d’odio e reato di terrorismo, e aggiungeremo ulteriori accuse man mano che le prove lo richiederanno”. Pirro ha affermato che le accuse di omicidio presentate sono “iniziali” e che “aggiungeremo ulteriori accuse man mano che le prove lo richiederanno”.

 

La polizia sul luogo dell’omicidio ANSA/EPA/WILL OLIVER

Il vice direttore dell’FBI, Dan Bongino, ha precisato che Rodriguez è stato interrogato intorno e gli agenti federali stanno analizzando alcuni post messi online dal trentenne insieme al materiale trovato nella sua abitazione nella zona di Albany Park, nel North Westside di Chicago.

Si è saputo che Elias Rodriguez era membro di un gruppo di estrema sinistra che si batte per i diritti dei palestinesi e che nel 2017 aveva partecipato a una protesta davanti all’abitazione dell’allora sindaco di Chicago Rahm Emanuel in qualità di componente della galassia che fa capo al Partito per il Socialismo e la Liberazione. Solo ieri il gruppo marxista-leninista aveva esortato i suoi iscritti a firmare un impegno volto a fermare il “genocidio” israeliano contro i palestinesi.

Secondo un profilo LinkedIn, Rodriguez lavora dal 2024 come specialista amministrativo per l’American Osteopathic Association di Chicago. In precedenza era stato anche ricercatore.

THREAD: What we know about Elias Rodriguez

A LinkedIn profile in Rodriguez’s name suggests he’s based in Chicago and has been working at the American Osteopathic Information Association since 2024.

The profile photo bears a resemblance to the suspect arrested at the scene. pic.twitter.com/UawKkLnYSx

— Shayan Sardarizadeh (@Shayan86) May 22, 2025

Questa mattina, la ministra della Giustizia Pam Bondi ha visitato il luogo dell’attacco insieme ai membri della task force contro l’antisemitismo, sottolineando la probabile matrice ideologica del gesto. “Da quanto è emerso dalle indagini finora, il killer ha agito da solo. L’odio deve finire e deve finire subito. Questo è il momento dell’unità”.

Yaron Lischinsky, 28 anni, giovanissimo diplomatico di carriera, lavorava per l’ufficio politico dell’Ambasciata israeliana a Washington e aveva anche la cittadinanza tedesca. Aveva conseguito un master in Governo, diplomazia e strategia all’Università Reichman e si era laureato in relazioni internazionali alla Hebrew University di Gerusalemme. Lischinsky firmava anche un blog per il quotidiano Israel Times. “Credo con forza nella visione definita dagli Accordi di Abramo e che espandere il cerchio della pace ai nostri vicini arabi e perseguire la cooperazione regionale sia nel miglior interesse dello stato di Israele e dell’intero Medio Oriente. Per questo, sono un fautore del dialogo inter religioso e della comprensione fra culture diverse”, aveva scritto sulla sua pagina Linkedin. Sarah Milgirim, 26 anni, era una funzionaria nel Dipartimento di Diplomazia Pubblica della missione. Entrambi dichiaravano di voler dedicare la propria carriera ai negoziati di pace e alla comprensione tra i popoli.

Secondo Yechiel Leiter, ambasciatore israeliano a Washington, le due persone uccise stavano per sposarsi: “Yaron aveva comprato un anello questa settimana con l’intenzione di fare la proposta di matrimonio a Sarah nei prossimi giorni a Gerusalemme. Erano una coppia bellissima”.

Donald Trump ha condannato con forza l’attacco con un post su Truth Social. “Questi orribili omicidi, basati ovviamente sull’antisemitismo, devono finire, ora! Odio e radicalismo non hanno posto negli Stati Uniti”. Poi il presidente ha chiamato Benjamin Netanyahu. Il primo ministro israeliano ha parlato con i genitori dei due giovani, riferisce l’ufficio del premier. “Durante la conversazione, Netanyahu ha espresso le sue più sentite condoglianze: tutto il popolo di Israele condivide il vostro dolore”, ha detto Trump.

La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha detto che Trump “è rattristato e oltraggiato” dall’omicidio dei due diplomatici. “Il male dell’antisemitismo deve essere sradicato dalla nostra società”, menzionando che il tema è stato anche affrontato nelle telefonata tra Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Il segretario per la sicurezza interna, Kristi Noem, è stata tra i primi a confermare ufficialmente quanto avvenuto con un post su X: “Due membri del personale dell’ambasciata israeliana sono stati uccisi senza motivo questa notte vicino al Museo Ebraico di Washington DC. Stiamo indagando attivamente e lavorando per ottenere maggiori informazioni da condividere”. Danny Danon, Ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, ha dichiarato su X che al museo si stava svolgendo un evento e che la sparatoria mortale è stata un “atto depravato di terrorismo antisemita”.  Colpire i diplomatici e la comunità ebraica “significa oltrepassare una linea rossa”, ha aggiunto.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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