Martedì, il presidente Trump ha rivelato il piano che porterà alla costruzione di un nuovo scudo di difesa missilistica, in grado di intercettare le minacce provenienti dall’esterno. I lavori per il “Golden Dome” avranno un costo di circa 175 miliardi di dollari, una cifra mostruosa: lo scudo dovrebbe diventare operativo entro tre anni.
Il progetto, che sarà guidato dal Generale delle Forze Spaziali Michael Guetlein, ricorda per certi versi il programma, poi fallito, “Star Wars” del Presidente Ronald Reagan, criticato per essere eccessivamente ambizioso e per aver distolto fondi da altre priorità nazionali.
Tuttavia, la Casa Bianca ha affermato che stavolta il piano dell’amministrazione federale andrà in porto grazie alle innovazioni tecnologiche contemporanee.
“La tecnologia non c’era. Ora c’è”, ha affermato a tal proposito Pete Hegseth, segretario della Difesa.
“Questo progetto per il Golden Dome si integrerà con le nostre attuali capacità di difesa e dovrebbe essere pienamente operativo prima della fine del mio mandato”, ha dichiarato Trump annunciando il piano, “Quindi lo realizzeremo in circa tre anni. Una volta completato, il Golden Dome sarà in grado di intercettare missili anche se lanciati da altre parti del mondo o dallo spazio”.
In realtà Trump iniziò a parlare della necessità di avere a disposizione uno scudo missilistico simile all’Iron Dome di Israele già un anno fa, durante la campagna elettorale.
All’epoca, i funzionari militari dichiararono di non aver espresso la necessità di uno scudo così completo per difendere gli Stati Uniti, mentre i critici del leader MAGA sottolinearono che gli USA non erano minacciati dai loro vicini, Canada e Messico, e che erano protetti da due oceani.
Tuttavia, alcuni esperti sostengono che l’idea di migliorare la capacità della nazione di respingere le minacce aeree sia attesa da tempo.
L’attuale sistema statunitense si concentra principalmente sulla capacità di abbattere missili balistici intercontinentali. Ma per alcuni esperti, gli USA necessitano ora di una migliore protezione contro altre possibili minacce come droni, missili da crociera e armi ipersoniche.
Per questo motivo, già a gennaio Trump aveva firmato un ordine esecutivo che chiedeva a Hegseth di occuparsi della realizzazione del “Golden Dome”.
Da allora, come comunicato dal Pentagono, “il Dipartimento della Difesa ha radunato le menti più brillanti e i migliori talenti tecnici disponibili per esaminare una gamma completa di opzioni che tenga conto dell’attuale tecnologia di difesa missilistica statunitense e dell’innovazione per sviluppare e mettere in campo rapidamente un affidabile scudo di protezione per la nostra patria”.