Gli Stati Uniti hanno “molto tempo” per risolvere la crisi climatica,
Gli Stati Uniti hanno “molto tempo” per risolvere la crisi climatica, ha dichiarato martedì il segretario degli Interni Doug Burgum nel primo dei due giorni di testimonianza davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato. Burgum ha difeso la legge proposta da Donald Trump, soprannominata “One Big Beautiful Bill”, che prevede l’estensione dei tagli fiscali introdotti durante il primo mandato di Trump, insieme a una riduzione di 5 miliardi di dollari dei finanziamenti al Dipartimento degli Interni. Oltre a tagliare la spesa per i parchi nazionali, la tutela del patrimonio storico e altri programmi chiave del dipartimento, la legge cancellerebbe miliardi di dollari destinati a investimenti infrastrutturali, programmi ambientali e finanziamenti alla ricerca. Ridurrebbe drasticamente anche i fondi per l’energia rinnovabile, annullando i crediti d’imposta per l’energia pulita previsti dall’Inflation Reduction Act di Joe Biden.
La rappresentante del Maine, Chellie Marie Pingree, capogruppo della minoranza nella commissione bilancio della Camera, ha dichiarato che ciò equivarrebbe a “smantellare di fatto un settore cruciale”.
Trump al Congresso per perorate la causa del Big Beautiful Bill
E per perorare la causa del suo One Big Beautiful Bill, Donald Trump si è recato di persona martedì al Campidoglio a esortare la turbolenta maggioranza repubblicana alla Camera a mettere da parte le divergenze, approvando l’ampio disegno di legge che mira a realizzare le sue priorità in materia fiscale e di immigrazione.
In un discorso a porte chiuse ai deputati repubblicani, il presidente ha fatto pressione affinché rinunciano alle richieste di un aumento della deduzione per le imposte statali e locali (Salt), e ha cercato di rassicurare i moderati preoccupati che la legge danneggi il programma di assicurazione sanitaria Medicaid. “Credo che abbiamo un’unità straordinaria. Penso che otterremo tutto ciò che vogliamo, e penso che avremo una grande vittoria,” ha dichiarato Trump lasciando l’incontro. Ma non è chiaro se le esortazioni del presidente abbiano avuto l’effetto desiderato in vista della scadenza di lunedì, fissata dal presidente della Camera Mike Johnson per far approvare il disegno di legge, in una Camera controllata dai repubblicani con una maggioranza di appena tre voti. Dopo l’incontro, almeno un parlamentare ha dichiarato di restare contrario al disegno di legge nella sua forma attuale, altri non hanno annunciato cambiamenti di posizione.
Trump ha alzato i dazi, ma incassarli è un incubo per lo Stato
Mentre l’amministrazione Trump abbraccia una politica commerciale più aggressiva, l’apparato statale non riesce a starle dietro, e il risultato è milioni di dollari evasi e dazi che restano, spesso, sulla carta. Molti esportatori stanno aggirando la legge facendo passare le merci attraverso paesi terzi (Thailandia, Vietnam, Taiwan), evitando così le tasse. La Customs and Border Protection (CBP), incaricata di riscuotere i dazi, è sotto organico e sopraffatta. Mancano specialisti doganali, la formazione richiede 1-2 anni, e molte posizioni restano vacanti. Le denunce dei piccoli imprenditori restano senza risposta. Il Dipartimento di Giustizia, che dovrebbe perseguire le frodi commerciali, è fermo: congelate le assunzioni, riduzioni di bilancio, e ora anche senza un responsabile per la task force antifrode. Le indagini si accumulano, ma nessuno le segue.
Trump annuncia il “Golden Dome”
Trump ha svelato martedì 20 maggio il progetto “Golden Dome”, uno scudo missilistico anti-aereo e anti-spaziale da 175 miliardi di dollari, che – secondo i piani – dovrebbe essere operativo entro tre anni. Affidato al generale Michael Guetlein della Space Force, il progetto riprende l’ambizione delle “Star Wars” reaganiane, fallite negli anni ’80. Ma se il Pentagono oggi parla di tecnologie finalmente mature, non mancano le perplessità. Gli esperti si chiedono se sia realistico pensare di sviluppare in così poco tempo una rete di intercettori basata nello spazio, come promesso da Trump. Il Congresso ha previsto un primo stanziamento da 25 miliardi, ma resta da vedere quanto del sistema sarà effettivamente realizzabile entro la fine del mandato di Trump.
L’asilo ai sudafricani bianchi
Durante l’incontro do oggi con il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, Donald Trump intende sollevare la questione del “trattamento riservato alla minoranza bianca” nel Paese. Il colloquio dovrebbe concentrarsi sul commercio, ma Trump chiederà l’esenzione per le aziende americane dalle leggi sudafricane sulla redistribuzione razziale e condanne esplicite contro politici accusati di “retorica genocida”. La tensione fra i due governi è già alta, dopo che Trump ha sospeso gli aiuti, espulso l’ambasciatore e accolto circa 50 Afrikaner come rifugiati. Ramaphosa ha ribadito che non vi è in corso alcun genocidio, e che le accuse di discriminazione contro i bianchi sono “false e infondate”.
Operazione test della verità
La segretaria alla Sicurezza Interna Kristi Noem ha avviato un’operazione sistematica di utilizzo dei poligrafi all’interno del Department of Homeland Security (DHS) per identificare i dipendenti accusati di far trapelare informazioni imbarazzanti, anche se non classificate. I test vengono eseguiti dal TSA, l’agenzia che normalmente si occupa di sicurezza aeroportuale, ma ora impiegata per esaminare funzionari anche di FEMA e dell’immigrazione. Noem ha difeso la pratica, dicendo che rientra nei suoi poteri e serve a garantire la sicurezza. Ma diversi esperti ed ex funzionari parlano di “assenza di precedenti” e clima di ossessione e paura, mentre i gruppi per la tutela dei whistleblower denunciano possibili violazioni delle leggi federali.
Musk annuncia un freno ai finanziamenti politici
Elon Musk ha dichiarato che ridurrà drasticamente i finanziamenti alla politica, dopo aver speso quasi 300 milioni di dollari nel 2024 a sostegno di Donald Trump e dei repubblicani. “Credo di aver fatto abbastanza”, ha detto durante un forum economico in Qatar, confermando anche l’impegno a restare CEO di Tesla per altri cinque anni. La decisione potrebbe privare Trump del suo principale donatore, ma favorirebbe le aziende di Musk, in difficoltà per il calo delle vendite e le proteste legate al suo ruolo nell’amministrazione.
Illecito deportare i migranti in Sud Sudan
Un giudice federale ha ordinato martedì all’amministrazione Trump di mantenere la custodia di un gruppo di migranti espulsi verso il Sud Sudan, dopo aver ricevuto “forti indicazioni” che il governo ha violato un’ingiunzione preliminare che vietava deportazioni rapide e in assenza di garanzie procedurali verso Paesi terzi. Il giudice Brian Murphy ha avvertito che i funzionari del DHS potrebbero essere incriminati per oltraggio penale alla corte. L’aereo, con a bordo almeno 11 migranti cittadini di Vietnam, Laos, Pakistan, Thailandia e Messico era già in volo verso l’Africa, ma Murphy ha ordinato che gli individui non vengano ceduti in custodia alle autorità del Sud Sudan restino sotto custodia federale all’arrivo. Prossima udienza oggi, mercoledì 21 maggio.