Una giornata di maggio si è trasformata in un incubo per l’influencer Emilie Kiser. Il figlio di tre anni, Trigg, è morto domenica in un ospedale dell’Arizona, a sei giorni di distanza dal tragico incidente avvenuto nella piscina del cortile di casa, a Chandler, poco fuori Phoenix.
In base a quanto riportato dalla polizia locale, il 12 maggio le autorità hanno ricevuto una chiamata per un caso di annegamento. All’arrivo sul posto, i sanitari hanno trovato un bambino privo di sensi, già estratto dall’acqua, e hanno immediatamente iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare. Il piccolo, è stato poi trasportato in condizioni critiche al Chandler Regional Hospital, dove ha lottato tra la vita e la morte per quasi una settimana prima di spegnersi.
Il portavoce delle forze dell’ordine ha espresso le più sentite condoglianze alla famiglia, definendo l’accaduto “un momento di dolore inimmaginabile”. Ha anche precisato che l’indagine sulle circostanze del sinistro è ancora in corso e che, nel rispetto della privacy dei congiunti, non verranno diffusi ulteriori dettagli fino alla conclusione del procedimento.
Emilie Kiser, è nota per i suoi contenuti su TikTok, dove condivide momenti della vita quotidiana come madre e moglie, seguita da oltre 3,4 milioni di seguaci. Lei e il marito, Brady, avevano recentemente accolto il loro secondo figlio, Theodore, nato lo scorso marzo, Trigg invece avrebbe compiuto quattro anni il 14 luglio.
La notizia ha scosso profondamente la community online: migliaia di follower hanno iniziato a lasciare messaggi di cordoglio sotto gli ultimi post della ventiseienne, stringendosi virtualmente attorno a lei e ai suoi cari che al momento, non hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche sulla grave perdita.
Oltre al dolore privato, questa tragedia riporta l’attenzione su un tema cruciale: la sicurezza dei minori in prossimità dell’acqua. Secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention, l’agenzia nazionale per la salute pubblica degli Stati Uniti, l’annegamento rappresenta la prima causa di morte per i bambini tra 1 e 4 anni. A maggio ricorre pure il mese nazionale dedicato alla sicurezza in acqua, con iniziative mirate a promuovere consapevolezza, educazione e prevenzione degli incidenti attraverso informazione e sorveglianza responsabile.