Assalto alle celebrities: “PAGATE DA KAMALA HARRIS”
Con una serie di post di notte e prima mattina su Truth Social, Donald Trump ha annunciato un’inchiesta contro una serie di personaggi famosi per verificare se siano stati pagati per fare endorsement a Kamala Harris – ripetendo una tesi comune tra i conservatori.
“QUANTO HA PAGATO KAMALA HARRIS A BRUCE SPRINGSTEEN PER LA SUA PESSIMA ESIBIZIONE DURANTE LA SUA CAMPAGNA PRESIDENZIALE?” ha scritto Trump in maiuscolo su Truth Social all’1:34 di lunedì mattina. “PERCHÉ HA ACCETTATO QUEL DENARO SE È UN SUO TANTO GRANDE FAN? NON È QUESTO UN ENORME E ILLEGALE CONTRIBUTO ALLA CAMPAGNA? …E QUANTO È ANDATO A OPRAH E BONO???” Secondo Trump, la candidata democratica ha pagato “con il pretesto di pagare per intrattenimento”. “NON È LEGALE! Per questi ‘intrattenitori’ antipatriottici, è stato solo un MODO CORROTTO E ILLEGALE per trarre profitto da un sistema fallato,” ha scritto Trump. Secondo lui, Beyoncé sarebbe stata pagata 11 milioni di dollari.
“QUESTA È UNA TRUFFA ELETTORALE ILLEGALE AI MASSIMI LIVELLI! È UN CONTRIBUTO ILLEGALE ALLA CAMPAGNA ELETTORALE! BRUCE SPRINGSTEEN, OPRAH, BONO E, FORSE, MOLTI ALTRI, HANNO MOLTO DA SPIEGARE!!!”
Chiuso l’ufficio Usa per gli Affari Palestinesi a Gerusalemme
Gli Stati Uniti hanno ufficialmente chiuso il loro Ufficio per gli Affari Palestinesi a Gerusalemme, secondo quanto riportato in un promemoria interno del Dipartimento di Stato visionato dal Guardian, eliminando di fatto il canale diplomatico dedicato ai palestinesi verso Washington. La chiusura, entrata in vigore venerdì, dà seguito all’annuncio del segretario di Stato Marco Rubio, che all’inizio del mese aveva comunicato che l’ufficio sarebbe stato integrato nell’ambasciata statunitense a Gerusalemme. “Si informa che l’UFFICIO PER GLI AFFARI PALESTINESI DI GERUSALEMME, USOFFICE, chiuderà al termine della giornata di venerdì 16 maggio 2025,” si legge nel promemoria.
La chiusura giunge mentre Israele espande le operazioni militari a Gaza, che negli ultimi giorni hanno causato la morte di centinaia di palestinesi. Più di 100 palestinesi sono stati uccisi venerdì, e lunedì il ministero della Salute di Gaza ha riferito che 136 persone sono state uccise da attacchi israeliani nelle ultime 24 ore, portando il bilancio totale delle vittime a 53.486. Hamas ha preso circa 250 ostaggi durante l’attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele, che ha causato la morte di circa 1.200 persone, per lo più civili.
Il jet del Qatar lo ha chiesto Trump
Contrariamente a quanto dichiarato pubblicamente dal presidente, il Boeing 747 di lusso è stato offerto dal governo del Qatar dopo una richiesta esplicita della Casa Bianca. Lo rivela la CNN, citando quattro fonti secondo cui il Pentagono, su incarico diretto del presidente, contattò Boeing e poi Doha per ottenere rapidamente un aereo presidenziale, vista l’attesa di due anni per i nuovi Air Force One. L’iniziale proposta di un leasing da parte del Qatar si sarebbe presto trasformata in una donazione.
Il papà del genero, l’ambasciatore
Charles Kushner è stato confermato ambasciatore in Francia. Con 51 voti favorevoli e 45 contrari, il Senato ha confermato il padre di Jared, e genero di Trump, come nuovo rappresentante degli Stati Uniti a Parigi. Trump ha definito Kushner – imprenditore condannato nel 2005 per evasione fiscale e intimidazione di testimoni – “un affarista e filantropo formidabile.” L’incarico arriva in un momento delicato nei rapporti tra Washington e l’Europa.
Trump firma legge contro i deepfake pornografici
Donald Trump ha firmato ieri alla Casa Bianca il Take It Down Act, una legge bipartisan che criminalizza la diffusione online di immagini sessualmente esplicite non consensuali, incluse quelle create con l’intelligenza artificiale. La norma prevede fino a 3 anni di carcere per i trasgressori e obbliga le piattaforme social a rimuovere i contenuti entro 48 ore dalla richiesta della vittima. Al suo fianco la first lady Melania, che ha definito il provvedimento “una vittoria per famiglie e bambini”.
5 milioni alla famiglia dell’insurrezionista del 6 gennaio
L’amministrazione Trump ha accettato di versare 5 milioni di dollari alla famiglia di Ashli Babbitt, la sostenitrice MAGA uccisa il 6 gennaio 2021 mentre cercava di penetrare a forza nella Lobby del Congresso. L’accordo chiude la causa per morte ingiusta promossa da Judicial Watch per conto del marito della donna. La decisione, duramente criticata dal capo della Capitol Police, segna una netta inversione rispetto al verdetto del Dipartimento di Giustizia del 2021, che aveva giudicato lo sparo degli agenti giustificato. Secondo la stampa, circa un terzo della somma andrà agli avvocati e a gruppi conservatori coinvolti nella causa.
Tramonta la stella di Musk
Elon Musk è praticamente sparito dalla narrazione della Casa Bianca. Il presidente Trump non lo menziona più da fine marzo, proprio dopo la sconfitta del candidato sostenuto da Musk in Wisconsin e i sondaggi negativi sul suo operato alla guida del DOGE. Il miliardario è ormai assente dai briefing, mai citato nei post su Truth Social e dai vertici chiave, complice anche il crollo dei profitti Tesla e le promesse disattese sui risparmi governativi. Ma Trump, pur prendendone le distanze, non lo scarica del tutto: Musk ha partecipato al vertice dei 100 giorni e alla visita in Qatar.
Dopo la solidarietà, le insinuazioni
Dopo un iniziale augurio bipartisan di pronta guarigione, i sostenitori di Donald Trump accusano Joe Biden e il suo entourage di aver nascosto la diagnosi di un cancro aggressivo alla prostata. Don Jr. e il vicepresidente Vance rilanciano sospetti di copertura, mentre il senatore Mullin parla di “tempismo sospetto”. L’ex presidente ha confermato la malattia domenica, ma l’avanzato stadio della patologia è stato subito visto con sospetto dai suoi nemici politici. Biden aveva superato senza problemi nel febbraio dell’anno scorso la visita medica di prammatica a cui ogni presidente si sottopone annualmente. Trump e i suoi alleati insinuano invece un insabbiamento.
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Dimissioni shock a CBS News
Wendy McMahon si è dimessa da CEO di CBS News, segnalando un disaccordo crescente con la direzione della casa madre Paramount Global. La decisione ha scosso la redazione, già colpita dal recente addio del produttore di 60 Minutes, Bill Owens, per presunte interferenze sul lavoro giornalistico. Secondo indiscrezioni, le pressioni legate a una causa da 20 miliardi intentata da Trump e al tentativo di fusione con Skydance avrebbero contribuito alla crisi. McMahon, sostenuta dallo staff, ha lasciato tra l’incertezza diffusa su una possibile svolta sensazionalista guidata da nuovi dirigenti.