Venerdì scorso, 16 maggio, l’agenzia di rating Moody’s ha annunciato il declassamento del debito sovrano degli Stati Uniti da AAA ad Aa1. Una decisione dai connotati storici: per la prima volta, tutte e tre le principali agenzie di rating – Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch – rifiutano a Washington la tripla A.
Le motivazioni principali che stanno dietro alla decisione di Moody’s sono dovute all’aumento del debito pubblico arrivato a più di 36 mila miliardi di dollari e a una spesa per interessi che potrebbe raggiungere i mille miliardi di dollari già dal prossimo anno.
La decisione di Moody’s, oltre ad avere effetti politici sull’Amministrazione Trump, che vede un ulteriore peggioramento del quadro interno dell’economia americana, ha creato alcuni decisi scossoni sulle borse già da venerdì sera, con gli Etf dello S&P che hanno segnato un calo dell’1% a seguito della notizia. Tuttavia, le conseguenze più decise si sono verificate con l’apertura di oggi di Wall Street che ha visto un calo dello 0,67% per Dow Jones, dell’1,42% per il Nasdaq e del 1,04% dello S&P500. Ad aumentare, in controtendenza, i rendimenti dei Treasury statunitensi, con il decennale salito al 4,55%; il dollaro ha invece perso l’1% rispetto all’euro. La caduta del mercato azionario è stata guidata dai titoli delle big tech, con Apple e Tesla che sono scese di più dell’1,5%. Perdite contenute, ma che confermano il deterioramento del clima economico e la crescente incertezza dei mercati.
Altra notizia che ha impattato negativamente sui mercati è la revisione al ribasso delle previsioni della Commissione Europea sulle economie dell’Eurozona. Se nelle previsioni d’autunno la Commissione stimava una crescita dell’1,3% per il 2025 e dell’1,6% per il 2026, oggi le cifre sono state abbassate rispettivamente allo 0,9% e all’1,4%. A pesare, secondo Bruxelles è «in gran parte l’indebolimento delle prospettive commerciali globali e la maggiore incertezza sulle politiche commerciali».
Sulla scia di questo lunedì negativo per le borse, in cui i conflitti di Medio Oriente e Ucraina aspettano una svolta, a subire un effetto negativo è anche Piazza Affari. La borsa di Milano ha chiuso con un -1,20%, risultando la peggiore in Europa dopo la revisione al ribasso delle stime sul Pil italiano da parte della Commissione.
Positivo il risultato di Francoforte (+0,80%): in questo caso le stime della Commissione hanno rivisto al rialzo, seppur di poco, le prospettive del Pil tedesco.