“Big Beautiful Bill” supera la Commissione Bilancio con voto notturno
In un’insolita seduta notturna, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato con 17 voti favorevoli, 16 contrari e 4 astensioni il “One Big Beautiful Bill Act”, il maxipacchetto legislativo voluto da Trump. Il testo prevede l’estensione dei tagli fiscali, nuovi fondi per la sicurezza al confine e riforme e tagli a Medicaid e ai sussidi alimentari. Il via libera, arrivato dopo le 22 di domenica, segna un primo successo per i leader repubblicani, che sono riusciti a ricomporre — almeno per ora — le divisioni interne tra falchi del deficit e trumpiani fedeli.
“Altri rifugiati afrikaner in arrivo negli USA”
Il Segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato che “potrebbero arrivare presto altri” rifugiati afrikaner dal Sudafrica. Dopo l’arrivo del primo gruppo di 59 cittadini sudafricani bianchi, Rubio ha difeso la controversa politica dell’Amministrazione Trump che – mentre blocca migranti afroamericani, ispanici e islamici da altri Paesi – concede asilo ai discendenti dei coloni olandesi, sostenendo che stanno “fuggendo da persecuzioni e violenze razziali”. La decisione, supportata anche da Elon Musk, ha suscitato proteste da parte del governo sudafricano, che nega espropri o discriminazioni su base etnica. Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa è atteso alla Casa Bianca nei prossimi giorni per discutere la questione.
Oggi la telefonata Trump-Putin
Secondo fonti vicine al Cremlino, Vladimir Putin si sente in una posizione di forza per la telefonata prevista oggi, lunedì 19 maggio, con Donald Trump, convinto che le sue truppe riusciranno entro la fine dell’anno a conquistare definitivamente le quattro regioni ucraine rivendicate da Mosca. Putin, sostiene Bloomberg che ha sentito fonti vicine al Cremlino, non ha quindi intenzione di offrire concessioni sostanziali, ma preferisce mantenere vivi i negoziati per guadagnare tempo e legittimità diplomatica mentre prosegue la pressione militare. Dall’altra parte, Trump sta spingendo per un cessate il fuoco rapido, desideroso di chiudere la guerra e presentarsi come risolutore. Ma l’approccio diretto e ottimista del presidente americano preoccupa i leader europei: venerdì, durante una chiamata con Trump, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Keir Starmer gli hanno espresso chiaramente il timore che Putin lo stia manipolando.
Sui dazi l’umore è cambiato: ora molti paesi scelgono la linea dura
Bloomberg dedica un lungo servizio ad analizzare come molti Paesi stiano riconsiderando le proprie strategie negoziali sui dazi con Washington. L’inchiesta sostiene che le cancellerie hanno capito che Trump è più sensibile alla pressione economica interna di quanto voglia ammettere. Il calo del consenso, l’impatto dei dazi sull’economia americana, e le tensioni con il Congresso rendono il presidente più incline a cedere – almeno temporaneamente – davanti a posizioni ferme piuttosto che davanti a posizioni morbide e pronte al negoziato. Il Giappone sta rallentando le trattative, l’India continua a negoziare ma ha smentito pubblicamente l’ottimismo di Trump, Brasile e Colombia si avvicinano a Pechino. Infine, sostiene Bloomberg, l’UE è scettica: la tregua con la Cina ha dimostrato che Trump al di là delle parole non ha ricavato vantaggi concreti dal braccio di ferro.
In Texas la spinta anti-vaccini cresce con l’appoggio di Kennedy
Nonostante una grave epidemia di morbillo, il movimento “Texans for Vaccine Choice” sta guadagnando terreno nel parlamento dello Stato grazie anche all’appoggio del nuovo segretario alla Sanità Robert Kennedy, storico scettico dei vaccini. In Texas sono stati presentati oltre 60 disegni di legge, tre già approvati dalla Camera, che facilitano le esenzioni scolastiche, limitano la pubblicità sui vaccini e vietano ai medici di negare trapianti ai non vaccinati. Secondo i promotori, l’obiettivo è “rendere irrilevante lo stato vaccinale nella società texana”. I leader della sanità pubblica, però, avvertono: la crescente sfiducia nei vaccini rischia di alimentare nuove tragedie sanitarie.
Le scuole superiori dell’Oklahoma insegneranno agli studenti le teorie cospirazioniste sulle elezioni presidenziali del 2020 come parte del nuovo curriculum voluto dal sovrintendente repubblicano Ryan Walters. Il programma chiede agli studenti di “identificare discrepanze” nei risultati elettorali, sollevare dubbi su voto per corrispondenza e conteggi sospesi. Ma nessuna prova di brogli è mai stata trovata nonostante numerose indagini e numerose cause in tribunale. Walters ha nominato alla revisione del programma figure chiave della destra trumpiana. Intanto, genitori e insegnanti hanno presentato una causa in tribunale per fermare l’adozione delle nuove linee guida, e accusano il programma di falsare la storia a fini ideologici.