Walmart nel mirino: “non scaricate i dazi sui consumatori”
“Assorbite voi i dazi, non scaricateli sui prezzi”. Il presidente ha attaccato il colosso della distribuzione incitandolo a “mangiarsi” i dazi anziché addossare l’aumento dei prezzi ai consumatori. La replica arriva dopo che l’azienda aveva annunciato rincari a causa delle tariffe imposte dall’Amministrazione sulle merci importate.
Tutto ciò riflette l’approccio aggressivo adottato dal leader del GOP nella guerra commerciale con la Cina, dove le tariffe diventano uno strumento di pressione economica ma anche di scontro interno con le grandi aziende americane. Walmart, con la sua vastissima rete di vendita al dettaglio e la forte dipendenza da fornitori asiatici, è tra i primi a subire l’impatto diretto delle misure protezionistiche.
Fuga di cervelli al governo a causa dell’impatto con le politiche repubblicane
Le politiche di Trump svuotano l’amministrazione. La spinta dell’Amministrazione Trump a favorire prepensionamenti e dimissioni differite, promossa attraverso il Dipartimento per l’Efficienza del Governo (DOGE), sta accelerando l’esodo di esperti e funzionari di lungo corso. Molti temono che si stia consumando un vero “brain drain”, con effetti duraturi sulla capacità dello Stato di gestire politiche complesse e crisi future.
Le agenzie federali sono state accusate di essere parte di un cosiddetto “deep state”, alimentando sfiducia nei confronti del lavoro dei funzionari pubblici. In molti casi, posizioni cruciali sono rimaste vacanti o sono state affidate a personale con scarsa esperienza, minando la continuità amministrativa e la qualità dell’azione pubblica.
La Silicon Valley nel Golfo: nuovi accordi e interessi incrociati
Durante i suoi recenti viaggi in Medio Oriente, Donald Trump ha coinvolto un gruppo selezionato di top manager della tecnologia americana, tra cui i CEO di Nvidia, OpenAI, Tesla, Amazon e Palantir. Gli accordi firmati con gli stati del Golfo promettono di aprire nuovi mercati per i colossi dell’AI e dell’innovazione digitale, rafforzando l’influenza del modello tecnologico statunitense nella regione.
La Casa Bianca ha sottolineato che i Paesi del Golfo investiranno trilioni nel settore tech statunitense in cambio dell’accesso alle tecnologie più avanzate. In questo modo, secondo analisti, gli Stati gli Stati mediorientali puntano a sviluppare ampiamente l’intelligenza artificiale locale, mentre le aziende USA ampliano la propria presenza commerciale nella regione
Via libera alla vendita dei dispositivi che rendono i fucili semiautomatici simili a mitragliatrici
L’Amministrazione repubblicana ha raggiunto un accordo che consente la vendita e il possesso dei cosiddetti “forced-reset triggers”, dispositivi che permettono di sparare a raffica con fucili semiautomatici. La decisione annulla il divieto imposto sotto Biden e rappresenta una vittoria per i gruppi pro-armi.
La mossa segna un ulteriore passo nella direzione di un allentamento delle restrizioni sulle armi da fuoco, in linea con la posizione tradizionalmente favorevole della destra americana alla libertà di armamento garantita dal Secondo Emendamento. I “forced-reset triggers”, pur non trasformando tecnicamente un’arma in una mitragliatrice automatica, ne aumentano drasticamente la capacità di fuoco, sollevando preoccupazioni tra esperti di sicurezza e forze dell’ordine.
Trump ha condiviso su Truth Social un video generato con AI in cui appare come una rockstar
Prima al pianoforte, poi con una camicia di seta aperta sul petto mentre suona una chitarra elettrica, davanti a una folla in delirio e circondato da ballerine provocanti. Una fantasia narcisista che un critico ha liquidato come “delirio senile in HD”
Questo tipo di contenuto, per quanto surreale, ha un forte impatto tra i suoi sostenitori più fedeli, rafforza la narrativa di un Trump invincibile, fuori dagli schemi. Tuttavia, solleva anche interrogativi sul ruolo dell’AI nella propaganda politica e sul confine sempre più labile tra realtà e simulazione.