A sorpresa vince le elezioni presidenziali in Romania il candidato europeista Nicusor Dan, ribaltando il primo voto di due settimane fa che aveva favorito George Simion dell’ultradestra. Uno smacco per i sovranisti che vorrebbero applicare politiche più nazionaliste e staccarsi dall’Unione Europea.
Dan, 55 anni, è centrista e filoeuropeo. Matematico, dottorato alla Sorbona di Parigi, è sindaco di Bucarest. Ha ottenuto il 54,3% dei voti rispetto al 45,6% del suo avversario. Simion, 38 anni, è sempre stato molto critico dell’Unione Europea, della Nato e degli aiuti inviati all’Ucraina. Con il suo partito, l’Aur, si era proposto al popolo rumeno sostenendo di voler vendicare Calin Georgescu, ex candidato filorusso alle elezioni presidenziali che è stato escluso con l’accusa di azioni anticostituzionali. Simion ha avuto un colloquio con la premier italiana Giorgia Meloni e si è autodefinito “candidato del biglietto MAGA” per il presidente Donald Trump.
All’apertura dei seggi, domenica mattina, Simion aveva un vantaggio di 20 punti da Dan e si era già autoproclamato “nuovo presidente della Romania” in un post su X. Alla chiusura un dato era certo: l’affluenza (64,72%) è stata maggiore rispetto al primo turno (53,2%), con oltre 11 milioni di persone che si sono recate alle urne – il numero più alto degli ultimi vent’anni. A fine giornata, i sondaggi di Avangarde e Curs, pubblicati da Euronews Romania, davano Dan come vincitore con uno stacco di 10 punti rispetto al suo avversario, perché c’è stata grande affluenza nelle grandi città, dove il candidato centrista è il favorito.