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Trump: “La gente a Gaza sta morendo di fame! Gli USA interverranno”

Intanto la Casa Bianca starebbe valutando un piano per trasferire 1 milione di palestinesi in Libia

Daniele Di BartolomeibyDaniele Di Bartolomei
Media, almeno 115 morti a Gaza nelle ultime 24 ore

Gaza/ANSA

Time: 4 mins read

Il presidente USA: “Le persone a Gaza muoiono di fame, ci occuperemo della questione”

Venerdì, Donald Trump ha riconosciuto che la popolazione civile di Gaza sta “morendo di fame”, affermando che gli Stati Uniti “si occuperanno della questione”, dopo che il territorio ha subito un’ulteriore ondata di intensi attacchi aerei israeliani. I commenti del leader americano sono stati visti da diversi addetti ai lavori come un’ulteriore prova delle tensioni tra il premier Benjamin Netanyahu ed il governo statunitense. Il presidente USA ha rilasciato queste affermazioni nel corso del suo ultimo giorno in Medio Oriente, al termine di un tour che lo ha visto visitare Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. In molti si auguravano che il viaggio di Trump potesse portare ad un cessate il fuoco a Gaza, ma così non è stato.

L’agenzia di difesa civile di Gaza ha dichiarato che gli attacchi israeliani di venerdì hanno ucciso 108 persone, per lo più donne e bambini. Alcuni funzionari del territorio palestinese stimano che il numero delle vittime degli attacchi delle ultime 72 ore, invece, sia pari a 250 o 300. Hamas detiene ancora 57 dei circa 250 ostaggi sequestrati nell’attacco dell’ottobre 2023 contro Israele, che ha causato la morte di circa 1.200 persone, per lo più civili. Israele afferma che il blocco e i bombardamenti intensificati da metà marzo mirano a esercitare pressione sull’organizzazione, affinché rilasci gli ostaggi. Si ritiene che meno della metà di loro sia ancora viva.

Gli USA intendono trasferire 1 milione di palestinesi in Libia

Come riferito dalla NBC, l’amministrazione federale statunitense sta lavorando a un piano per trasferire in modo permanente 1 milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia. Stando a quanto affermato dalle fonti, i funzionari americani ne avrebbero già discusso con i colleghi libici, ed ora le parti starebbero valutando la fattibilità del progetto. In cambio del reinsediamento dei palestinesi, l’amministrazione Trump potrebbe potenzialmente rilasciare alla Libia miliardi di dollari di fondi che gli Stati Uniti hanno congelato più di un decennio fa. Al momento, un portavoce del governo statunitense avrebbe smentito la notizia, ma secondo tre fonti vicine alla Casa Bianca del progetto sarebbe stato informato anche il premier israeliano Netanyahu. Un simile sforzo sarebbe probabilmente estremamente costoso, e non è chiaro come l’amministrazione federale intenda finanziarlo.

La Corte Suprema blocca le deportazioni ai sensi dell’Aliens Enemies Act

Weekend che si preannuncia amaro per il presidente Trump. Venerdì, mentre il leader USA si accingeva a tornare a Washington dopo il suo tour in Medio Oriente, la Corte Suprema ha bloccato le espulsioni ai sensi dell’Alien Enemies Act, una legge di guerra del 1798 in base alla quale possono essere internati o estradati i “nemici” degli Stati Uniti. La decisione dei giudici rappresenta una dura sconfitta per l’amministrazione, che negli ultimi mesi si era servita della norma in questione per deportare centinaia di immigrati, in particolare i venezuelani, accusati di essere membri della gang Tren de Aragua, senza concedere loro un equo processo. “La Corte suprema è gestita da perdenti della sinistra radicale”, ha poi affermato il presidente USA su X, “la gente li odia. Non possiamo permettere che accada questo nel nostro Paese!”.

La Commissione Bilancio della Camera boccia la “One Big Beautiful Bill Act”

Ad “agitare” ulteriormente il presidente statunitense, ci hanno pensato anche 5 repubblicani conservatori della Commissione Bilancio della Camera, che venerdì si sono uniti ai democratici, bocciando l’approvazione del mega-disegno di legge del budget federale preparato dal loro stesso partito. La mozione per far avanzare il disegno di legge al voto della Camera è stata respinta con 21 voti. Il ddl che il GOP sta cercando di far approvare renderebbe permanenti i tagli fiscali di Trump del 2017 ed eliminerebbe le tasse su mance e straordinari fino al 2028.

“Dobbiamo essere uniti in sostegno dell’One big beautiful bill”, aveva scritto il presidente sul suo profilo Truth, “Non solo taglia le tasse a tutti gli americani, ma caccerà dal Paese milioni di illegali che sfruttano il Medicaid, per proteggere coloro che ne hanno davvero bisogno. Il Paese soffrirà molto senza questa legislazione, con le tasse che aumenteranno del 65%”. Tuttavia, il suo appello, almeno per il momento, è caduto nel vuoto.

Il reality show per gli immigrati

Il Dipartimento per la sicurezza interna starebbe valutando l’idea di promuovere un nuovo reality show basato sul sistema di immigrazione americano, in cui i concorrenti gareggiano tra loro per conquistare la cittadinanza. L’iniziativa è stata proposta al DHS da Rob Worsoff, un produttore televisivo canadese. Come facilmente presumibile, il progetto, ancora in fase di sviluppo, sta sollevando diversi interrogativi etici sul confine tra intrattenimento e politica migratoria. Tuttavia, Worsoff ha tenuto a precisare che lo show, qualora dovesse andare in onda, “Non sarà un Hunger Games per immigrati”. “Non c’è nessuno che ci rimette in questo programma, è ridicolo anche solo insinuare il contrario. Chi perde non verrà caricato su una barca e spedito via”.

Duro scontro Trump- Springsteen, il presidente: “E’ un sopravvalutato senza talento”

Durissimo botta e risposta a distanza tra il presidente Trump e la leggenda del rock Bruce Springsteen. Nel corso del suo tour i Europa, il cantautore statunitense ha attaccato il governo federale americano, affermando: “Casa mia, l’America che amo, l’America di cui ho scritto e che è stata un faro di speranza e libertà per 250 anni, è attualmente nelle mani di un’amministrazione corrotta, incompetente e traditrice. Stasera chiediamo a tutti coloro che credono nella democrazia e nel meglio dello spirito americano di unirsi a noi e di alzare la voce contro l’autoritarismo”.

Immediata la risposta del leader MAGA, che sul suo profilo Truth ha comunicato: “Vedo che quel sopravvalutato di Bruce Springsteen va in un Paese straniero a parlare male del Presidente degli Stati Uniti. Non mi è mai piaciuto, non mi è mai piaciuta la sua musica, né le sue politiche di sinistra radicale. Non ha talento. E’ uno str**zo, che ha sostenuto Joe Biden, il peggior presidente di sempre. Dovrebbe tenere la bocca chiusa finché non torna nel Paese”.

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Daniele Di Bartolomei

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