Donald Trump ha annunciato su Truth Social che lunedì prossimo telefonerà separatamente ai leader di Ucraina e Russia per raggiungere un cessate il fuoco. Giovedì scorso, il capo della Casa Bianca aveva commentato con i giornalisti a bordo dell’Air Force One che, finché lui e Vladimir Putin non si fossero parlati, non ci sarebbero stati progressi.
Nel post pubblicato sabato mattina, Trump ha dichiarato che parlerà con il presidente russo alle 10 americane (le 17 a Mosca) per “fermare il ‘bagno di sangue’ che sta uccidendo, in media, più di 5.000 soldati russi e ucraini a settimana” e discutere di commercio. A chiamata conclusa, il capo della Casa Bianca si rivolgerà al leader ucraino, Volodymyr Zelensky, prima da solo e poi in una conversazione di gruppo con i leader della NATO. “Speriamo che sia una giornata produttiva – si legge nel post su Truth Social -, che ci sia un cessate il fuoco e che finisca questa guerra molto violenta, una guerra che non sarebbe mai dovuta avvenire”.
L’annuncio dei colloqui arriva due giorni dopo che Putin si è rifiutato di partecipare ai negoziati di pace con Zelensky ad Ankara, in Turchia, inviando invece una delegazione di basso livello, che il presidente ucraino ha definito “decorativa”. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha attaccato il leader di Kiev, definendolo un “uomo patetico” per aver pensato di convocare il capo del Cremlino in Turchia.
Progressi e battute d’arresto sembrano verificarsi nello stesso momento e nello stesso luogo. Kiev chiede il cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe dai territori occupati e il controllo della Crimea. Mosca ha mostrato scarso interesse per le concessioni durante i negoziati di Ankara di venerdì, proponendo un ritiro completo dell’esercito ucraino nelle aree del Paese ora controllate dalla Russia prima di poter prendere in considerazione una tregua. Ciononostante, è stata la prima volta in tre anni, dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina a febbraio 2022, che le delegazioni dei due Paesi hanno tenuto dei colloqui diretti senza intercessioni da terze parti.
Donald Trump aveva minato la fattibilità dei colloqui prima ancora che le due parti si incontrassero in Turchia: “Penso che lo risolveremo o forse no […] Almeno lo sapremo. E se non lo risolveremo, sarà molto interessante”. Prima di essere eletto, il presidente aveva detto più volte che avrebbe potuto porre fine alla guerra entro “24 ore” dal suo secondo mandato.