Come affermato da Ali Shamkhani, uno dei principali consiglieri politici, militari e nucleari dello Ayatollah Ali Khamenei, l’Iran è pronto a firmare un accordo sul nucleare con l’amministrazione Trump, in cambio della revoca delle sanzioni economiche.
Teheran, da canto suo, si impegnerà a non costruire mai armi nucleari, a sbarazzarsi delle sue scorte di uranio altamente arricchito, che può essere trasformato in arma, ad arricchire l’uranio solo per uso civile ed a consentire agli ispettori internazionali di supervisionare tale processo.
I commenti di Shamkhani sembrano essere la dichiarazione pubblica più chiara rilasciata fino ad oggi dalla cerchia ristretta della Guida Suprema sulle aspettative dell’Iran e sulla sua volontà di raggiungere un accordo. “Se gli americani agiscono come dicono, di sicuro potremo avere relazioni migliori”, ha aggiunto il consigliere, spiegando che tale patto “potrebbe portare ad una situazione più stabile nel prossimo futuro”. Tuttavia, l’ultima parola spetta sempre a Khamenei.
Shamkhani ha anche espresso preoccupazione per il fatto che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, possa tentare di ostacolare i negoziati con gli USA.
Le affermazioni del funzionario iraniano sono arrivate poche ore dopo che lo stesso Trump ha metaforicamente offerto al Paese “un ramoscello d’ulivo”, unito alla minaccia di sanzioni economiche pesantissime nel caso in cui Teheran non accetti un accordo per limitare il suo programma nucleare. Le osservazioni del leader statunitense sono state fortemente criticate dal presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
“Pensa di poter venire qui, lanciare slogan e spaventarci. Per noi il martirio è molto più dolce che morire a letto”, ha quest’ultimo, “Siete venuti a spaventarci? Non ci piegheremo a nessun prepotente”. Anche lo stesso Shamkhani ha anche espresso frustrazione per il tono e le continue minacce di Trump, spiegando: “Parla di ramo d’ulivo, che non abbiamo visto. È tutto filo spinato”.
Trump ha affermato in diverse occasioni che non si può permettere all’Iran di sviluppare un’arma nucleare. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, ha affermato che Teheran ha arricchito abbastanza uranio da poter realizzare ben sei bombe nucleari.
Da settimane gli USA e l’Iran stanno tenendo colloqui sul programma nucleare di Teheran; l’inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha definito “incoraggianti” gli ultimi incontri a Muscat, in Oman. Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha invece definito i negoziati “difficili ma utili”.