Sembrava una storia d’amore da copertina: lei, giovane promessa della musica, lui, uno degli uomini più influenti dello show business mondiale. Ma la terza giornata del processo federale contro Sean “Diddy” Combs ha squarciato il velo su quella che, secondo l’accusa, è stata in realtà una relazione segnata da soprusi, manipolazioni e abusi sistematici.
Cassie Ventura è salita ancora una volta sul banco dei testimoni con passo incerto ma voce ferma. Incinta e visibilmente provata, ha raccontato un decennio vissuto nell’ombra del potere, in una spirale di controllo psicologico e violenza fisica che, a suo dire, l’ha privata di ogni autonomia. La sua testimonianza, iniziata il giorno precedente e proseguita in questa nuova udienza, ha tenuto la corte in un silenzio teso, rotto solo dalle domande dell’accusa che hanno guidato il racconto verso alcuni degli episodi più gravi e disturbanti.
La compositrice ha nuovamente ripercorso gli incontri sessuali organizzati dall’ex compagno con altri uomini, durante i quali sarebbe stata costretta a partecipare sotto l’effetto di droghe. In un episodio del 2013, ha rivelato di essere stata spinta contro la testiera del letto, riportando una grave ferita sopra l’occhio. Ha illustrato minacce, filmati usati per tenerla sotto ricatto, e momenti di pura follia, come quello documentato nel 2016 dalle telecamere di sicurezza dell’InterContinental Hotel situato a Century City, Los Angeles, in cui l’impresario musicale l’ha aggredita, prendendola a calci e pugni. Con coraggio ha fatto emergere anche quando è stata violentata sul pavimento del soggiorno della sua abitazione dopo aver cercato di interrompere la relazione. Ogni dettaglio, riportato con precisione, ha contribuito a costruire l’immagine di una relazione fondata sul terrore.

La musicista ha anche parlato delle conseguenze fisiche e psicologiche subite, tra cui infezioni urinarie ricorrenti e lesioni dovute a rapporti sessuali forzati. Ha espresso il senso di isolamento vissuto, affermando che alcuni membri dello staff di Combs erano a conoscenza degli abusi, con uno di loro che avrebbe persino lasciato il lavoro in segno di protesta.
L’ex compagna del rapper ha parlato anche di un episodio in cui l’uomo, appreso della presenza del rivale Suge Knight, il cofondatore e CEO della Death Row Records, in un ristorante di Los Angeles, avrebbe prelevato delle armi dal suo caveau per affrontarlo, lasciandola terrorizzata. Mentre in un’altra circostanza, ha riferito di essere stata costretta ad abbandonare la propria festa di compleanno per partecipare a un incontro sessuale organizzato da Combs.
Dentro l’aula l’atmosfera è diventata via via sempre più densa: i volti della giuria si sono fatti cupi, la difesa ha preferito non interrompere la drammatica testimonianza.
Diddy rimasto impassibile è attualmente detenuto al Metropolitan Detention Center di Brooklyn. Si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse fra cui traffico sessuale, coercizione, minacce e associazione a delinquere. Tuttavia con la testimonianza di Cassie ora agli atti, il caso ha assunto un peso assai diverso.