La segretaria alla Sicurezza interna Kristi Noem ha annunciato la fine del programma di protezione temporanea (TPS) per i cittadini afghani, che scadrà il 20 maggio e sarà ufficialmente revocato il 12 luglio. Ciò sostanzialmente significa che entro tale data circa 9.000 persone saranno espulse dagli Stati Uniti.
Noem ha dichiarato che le condizioni in Afghanistan sono migliorate a sufficienza da giustificare la cessazione del programma introdotto dall’amministrazione Biden.
“Abbiamo esaminato la situazione in Afghanistan con i nostri partner interagenzia, e non soddisfa i requisiti per la designazione TPS”, ha affermato la segretaria del DHS, “La risoluzione tutela l’interesse nazionale, poiché i registri del DHS indicano che alcuni destinatari sono stati indagati per frode e minaccia alla nostra sicurezza pubblica e nazionale”.
Il programma TPS fornisce uno status legale temporaneo e un’autorizzazione al lavoro a cittadini provenienti da paesi colpiti da conflitti armati, calamità naturali o altre condizioni straordinarie. L’ex presidente Joe Biden ha designato l’Afghanistan per il TPS dopo la presa del potere da parte dei talebani e il ritiro delle forze degli Stati Uniti dal paese nel 2021.
Il mese scorso il DHS ha deciso di non rinnovare la protezione temporanea in scadenza per migliaia di afghani residenti negli USA.
Tuttavia, l’amministrazione Trump ha preso in considerazione l’idea di esentare gli individui di fede cristiani dalla sua campagna di espulsione. Questi ultimi, infatti, rischiano di essere perseguitati se rimpatriati nel paese controllato dai talebani.
Le associazioni per i diritti dei rifugiati hanno condannato l’amministrazione, affermando che molti individui protetti dal programma hanno collaborato con le forze americane quando queste ultime si trovavano in Afghanistan.
“Ciò che l’amministrazione ha fatto oggi è tradire persone che hanno rischiato la propria vita per l’America, si sono costruite una vita qui e hanno creduto nelle nostre promesse”, ha comunicato L’organizzazione no-profit #AfghanEvac, che ha definito “inaccettabile” la decisione dell’amministrazione Trump.
La mossa fa parte di una più ampia repressione dell’immigrazione che ha dominato i primi mesi del secondo mandato di Trump. In questo lasso di tempo, il governo ha cercato di porre fine anche alle protezioni TPS per circa 600.000 venezuelani residenti negli Stati Uniti.
Negli ultimi giorni, inoltre, sono sorte nuove polemiche intorno alla decisione di Trump di accogliere un gruppo di sessanta persone bianche in fuga dal Sudafrica, con la scusa della persecuzione razziale: un’accusa che è stata fermamente negata dalla stessa leadership sudafricana.