Donald Trump ha aperto martedì da Riad il primo viaggio internazionale del suo secondo mandato, firmando con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman una serie di accordi strategici: un documento di partenariato economico bilaterale, un’intesa per la cooperazione militare, un accordo energetico, e una collaborazione tra la Agenzia spaziale saudita e la NASA.
Sono stati firmati anche memorandum d’intesa su risorse minerarie, cooperazione giudiziaria e contrasto alle malattie infettive.
Secondo Asharq al-Awsat, il viaggio conferma il ruolo centrale dell’Arabia Saudita negli equilibri regionali e riflette un rapporto che, rispetto alla precedente visita del 2017, si vuole ora impostare su basi paritarie.
L’agenda ufficiale prevede nei prossimi giorni tappe anche in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti. Paesi in cui, però, la famiglia Trump è coinvolta in nuovi progetti immobiliari e finanziari che stanno sollevando dubbi su potenziali conflitti d’interesse.
I media USA hanno sottolineato come, nelle settimane precedenti alla visita, i figli del presidente, Eric e Donald Jr. abbiano preso parte a diversi eventi pubblici in tutta la regione per promuovere le attività del gruppo Trump. A Dubai, Eric Trump ha presentato un progetto immobiliare da 80 piani con piscina panoramica sul Burj Khalifa. Sempre Eric ha annunciato, in Qatar, un nuovo complesso da 5,5 miliardi di dollari, il Trump International Golf Club Simaisma, definito dai Trump come una “comunità balneare di ultra lusso”.
In parallelo, un fondo sovrano di Abu Dhabi ha annunciato un investimento da 2 miliardi di dollari in World Liberty Financial, la società cripto della famiglia Trump. Secondo i documenti societari, Eric Trump siede nel consiglio direttivo mentre il presidente è indicato come “Chief Crypto Advocate”. La moneta digitale della società, legata al valore del dollaro, sarà utilizzata nella transazione.
Il presidente, intanto, ha lodato pubblicamente il dono di un Boeing 747-8 offerto dal Qatar, destinato a essere utilizzato come Air Force One fino alla fine del mandato e poi trasferito alla sua fondazione per la biblioteca presidenziale. “È un grande gesto da parte del Qatar. Non sarei così stupido da rifiutare un regalo così costoso,” ha dichiarato lunedì, definendo l’aereo “un palazzo nei cieli”.
Secondo la Casa Bianca, Trump “rispetta tutte le norme sui conflitti d’interesse” e “agisce esclusivamente nell’interesse del popolo americano”, come affermato dalla portavoce Karoline Leavitt. In conferenza stampa, Leavitt ha definito “ridicola” l’idea che il presidente possa trarre benefici personali dai suoi incarichi, sottolineando che il repubblicano “ha lasciato una vita di lusso per servire il Paese”.
Il viaggio di Trump si è aperto senza che la Casa Bianca fornisse dettagli sugli incontri previsti o sulla delegazione a bordo dell’Air Force One. Anche l’itinerario ufficiale è stato comunicato solo parzialmente, in deroga alla consuetudine.
Durante la tappa saudita, Trump ha partecipato a un pranzo istituzionale con oltre trenta amministratori delegati e dirigenti di multinazionali statunitensi, tra cui Elon Musk (Tesla), Sam Altman (OpenAI), Larry Fink (BlackRock), Andy Jassy (Amazon), Jane Fraser (CitiGroup), Jensen Huang (Nvidia), Arvind Krishna (IBM), Alex Karp (Palantir), Ruth Porat (Google), Kelly Ortberg (Boeing), Ray Dalio (Bridgewater), James Quincey (Coca-Cola) e il sindaco di Miami, Francis Suarez.
Nel 2024, il volume dell’interscambio commerciale tra Stati Uniti e Arabia Saudita ha raggiunto i 32 miliardi di dollari, con 13 miliardi di esportazioni saudite e 19 miliardi di importazioni americane. Gli investimenti diretti USA nel regno ammontano a 15,3 miliardi, con 28 stabilimenti attivi nelle zone industriali di Jubail e Yanbu.
La Trump Organization è attualmente coinvolta anche in operazioni in Oman, Serbia, Albania e Vietnam. Ma è nel Golfo, sottolineano analisti, che l’intreccio tra affari di famiglia e politica estera statunitense è più profondo.
Secondo fonti imprenditoriali della regione, citate in forma anonima, i legami tra business e governo sono “prassi consolidata” e facilitano lo sviluppo dei progetti. “Se gli americani hanno un problema con i conflitti d’interesse, spetta a loro far rispettare le proprie leggi”, ha dichiarato un operatore del settore.