Era solo un fratello maggiore che spingeva il più piccolo giù per le scale, ricorda con ironia Louis Prevost. Eppure oggi quel ragazzino di nome Robert, è diventato Papa Leone XIV, guida spirituale della Chiesa cattolica e, per molti progressisti americani, una silenziosa ma eloquente risposta al trumpismo.
Intervistato dal quotidiano statunitense New York Times, l’uomo ha ammesso di essere rimasto scioccato dall’elezione del congiunto al soglio pontificio. Ha scherzato ricordando la loro infanzia movimentata, ma ha anche sottolineato le profonde differenze che li separano oggi, sia in politica che sulla visione del mondo. Seppure sia convinto che Leone XIV sarà più conservatore del suo predecessore Francesco, riconosce che non sarà mai disposto a sposare appieno le idee della destra americana, a lui così tanto care.
Infatti, mentre il nuovo Papa condivide post che denunciano la politica migratoria trumpiana, in un caso, paragonando la sofferenza dei rifugiati alla Passione di Cristo, Louis è protagonista di una vivace e controversa attività sui social media, dove abbondano meme anti-vaccinazione, contenuti filo-Trump e post che mettono in dubbio la legittimità delle elezioni del 2020.
Tra i contenuti anche attacchi duri contro il Partito Democratico, definito “invaso dai comunisti”, e inviti all’isolazionismo americano, con l’Europa vista come una deriva socialista da abbandonare al suo destino. In un messaggio particolarmente estremo, ha persino evocato scenari da Far West per i democratici, tra fucilazioni e impiccagioni, facendo emergere una retorica radicale che poco si concilia con i valori di pace del fratello Pontefice.
Louis non ha esitato a lodare figure come J.D. Vance, l’attuale vicepresidente, ritenendolo destinato a un futuro da leader, e ha più volte manifestato nostalgia per un’America pre-woke, cioè quel sistema di valori ora attento ai diritti civili, all’inclusione, al linguaggio rispettoso e alla giustizia sociale. Le sue parole dipingono un quadro piuttosto preoccupante, di guerra culturale interna, dove invita i follower a “mantenere la polvere asciutta”, evocando un conflitto imminente “nelle nostre strade e nei nostri quartieri”.
Nonostante, gli interventi incendiari e le invettive politiche, affiora anche affetto fraterno. Nel luglio 2023, quando Robert venne nominato cardinale da Papa Francesco, il consanguineo si era lasciato andare a un momento di tenerezza: aveva scritto che svegliarsi, nel giorno del suo compleanno, con una notizia simile era stato un regalo inaspettato.
Da quando l’elezione pontificia ha fatto il giro del mondo, l’uomo non ha più pubblicato contenuti, e nell’intervista rilasciata al Times, ha affermato di essere certo che l’illustre parente farà un “ottimo lavoro”.