È stato accolto dai familiari con lacrime di gioia Edan Alexander, 21 anni, l’unico soldato israelo-americano ancora vivo dei 58 ostaggi trattenuti da Hamas. Dopo “una lunga trattativa”, l’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, ha annunciato il suo rilascio. Donald Trump si è congratulato anche con il Qatar e l’Egitto, che, in quanto mediatori, “hanno contribuito alla realizzazione di questa notizia monumentale”.
Secondo la sua prima testimonianza, riportata dall’emittente pubblica israeliana Kan, Alexander, l’ostaggio israelo-statunitense rilasciato da Hamas, ha subito gravi torture ed è stato tenuto ammanettato in una gabbia per un lungo periodo di tempo. Rapito il 7 ottobre 2023, sarebbe stato interrogato per settimane e trattenuto in un tunnel di Hamas nel sud della Striscia di Gaza insieme ad altri ostaggi.
Il 21enne non andrà in Qatar per incontrare il presidente americano Donald Trump che ha avuto un ruolo cruciale nella sua liberazione, come era stato inizialmente ipotizzato. Lo ha reso noto il Forum delle famiglie degli ostaggi in un comunicato, mentre i media israeliani hanno precisato che Alexander dovrebbe rimanere almeno quattro giorni in ospedale a Tel Aviv, dove oggi avrebbe ricevuto la visita dell’inviato Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff.
Alexander, nato in New Jersey, arruolato dall’IDF, è il primo ostaggio a essere liberato da febbraio, dopo che tre mesi fa Israele ha ricominciato a bombardare la Striscia di Gaza interrompendo la tregua accordata a gennaio. Ora, sotto le pressioni degli Stati Uniti, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha accettato di riprendere i negoziati, senza però un cessate il fuoco. Anzi, “i negoziati si svolgeranno sotto pressione, con l’impegno di raggiungere tutti gli obiettivi della guerra”, ha dichiarato il leader israeliano, mantenendo fede alla decisione del Gabinetto della scorsa settimana di conquistare tutta la Striscia.
Secondo fonti interne, il rilascio di Alexander è stata una concessione di Hamas in vista dell’arrivo di Trump in Medio Oriente. Il capo della Casa Bianca si recherà in Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar per rafforzare i rapporti commerciali. A Doha accoglierà a braccia aperte il giovane 21enne appena liberato e dovrebbe incontrare anche il team negoziale israeliano.
Il capo del team diplomatico di Hamas, Khalil al-Hayya, ha spiegato che la liberazione di Alexander è solo una “delle misure adottate per raggiungere un cessate il fuoco, riaprire i passaggi e consentire l’arrivo degli aiuti”. “Negoziati seri e responsabili – si legge nel comunicato – porteranno risultati concreti nel rilascio dei prigionieri. Confermiamo la volontà di avviare immediatamente i colloqui per raggiungere un accordo globale per un cessate il fuoco duraturo e invitiamo l’Amministrazione Trump a proseguire i suoi sforzi per porre fine alla guerra”.

Delle 57 persone imprigionate a Gaza, di cui 24 dovrebbero essere ancora vive. Tuttavia, Hamas ha dichiarato di aver perso i contatti con alcuni dei suoi gruppi a causa degli attacchi di Israele, come era successo anche nel caso di Alexander. “Chiediamo ad Hamas – ha esortato l’inviato speciale degli Stati Uniti per i rapiti, Adam Boehler – di restituire anche i corpi di altri quattro americani che sono stati rapiti”, tutti considerati morti.
Negli ultimi tre mesi, dopo la tregua parziale concordata da Israele e Hamas, la situazione nella Striscia di Gaza è degenerata. Sono stati colpiti tutti gli ospedali funzionanti, è stato sospeso l’accesso agli aiuti umanitari e i palestinesi sopravvissuti stanno morendo di stenti.