Nelle ultime settimane, guasti tecnici alle apparecchiature della Federal Aviation Administration (FAA) e una grave carenza di personale tra i controllori del traffico aereo hanno causato centinaia di ritardi e cancellazioni all’aeroporto internazionale di Newark-Liberty.
Lo scorso febbraio, circa 400 dipendenti della FAA sono stati licenziati nell’ambito di un piano di riduzione del personale federale. Anche se i tagli hanno riguardato principalmente figure in prova o ruoli di supporto — come meccanici di manutenzione, specialisti delle informazioni aeronautiche, assistenti alla sicurezza aerea e personale amministrativo — i sindacati e diversi esperti del settore hanno lanciato l’allarme: questi profili sono fondamentali per garantire la sicurezza e il funzionamento efficiente del sistema aeronautico.
La FAA ha precisato che nessun controllore è stato direttamente licenziato, ma la riduzione del personale di supporto ha comunque aggravato una situazione già critica, con turni sempre più stressanti e numerosi dipendenti in congedo dopo episodi traumatici. Newark, in particolare, soffre di una persistente carenza di operatori nel controllo del traffico, il che rende ancora più vulnerabile l’intero hub.
Per affrontare la crisi, il Segretario ai Trasporti Sean Duffy ha annunciato un ambizioso piano di modernizzazione del sistema nazionale di controllo del traffico aereo. Anche se non è stato ancora presentato un preventivo ufficiale, le stime parlano di circa 31 miliardi di dollari necessari per aggiornare le infrastrutture e assumere nuovo personale qualificato.
“Quello che sta accadendo a Newark rischia di ripetersi in altri aeroporti del Paese,” ha dichiarato Duffy durante il programma Meet the Press della NBC. “È una situazione che va risolta con urgenza.”
La crisi ha anche riacceso il dibattito sull’obsolescenza del sistema di gestione del traffico aereo statunitense, da anni sotto pressione a causa di carenze strutturali e finanziarie.
A complicare ulteriormente il quadro ci sono i lavori di manutenzione sulla pista principale di Newark, che ne riducono temporaneamente la capacità operativa proprio in vista della stagione estiva, tradizionalmente contraddistinta da un forte aumento del traffico aereo.
United Airlines, che gestisce oltre il 67% dei voli dallo scalo, ha già annunciato una riduzione volontaria del proprio programma, tagliando 35 voli. Il CEO Scott Kirby ha affermato che ulteriori tagli saranno probabilmente necessari: “Maltempo, guasti o assenze di personale possono rapidamente congestionare piste, vie di rullaggio e spazio aereo,” ha spiegato.
Al momento non sono previsti dirottamenti ufficiali verso altri aeroporti, ma non si esclude che alcune rotte possano essere temporaneamente riprogrammate su scali vicini, come JFK o LaGuardia, già interessati da significativi lavori di ristrutturazione e ampliamento. L’obiettivo sarebbe quello di alleggerire la pressione su Newark. Le compagnie aeree potrebbero inoltre rivedere rotte e orari per adattarsi all’evolversi della situazione.
Secondo quanto riportato da Hudson Valley Magazine, una possibile alternativa è rappresentata dal New York Stewart International Airport (SWF), a New Windsor, circa 100 km a nord di Manhattan. Negli ultimi anni, questo scalo ha ampliato le operazioni internazionali, con voli diretti per destinazioni come Reykjavik, in Islanda, operati dalla compagnia low-cost PLAY, che offre collegamenti verso numerose città europee. Meno congestionato rispetto agli altri hub dell’area di New York City, Stewart è apprezzato per la facilità d’accesso e le tariffe competitive offerte da vettori come Allegiant Air e Breeze Airways.