Mancava poco all’alba, quando la polizia era stata chiamata per rispondere a una sparatoria avvenuta in una proprietà privata. Un uomo, armato aveva aperto il fuoco contro un intruso all’interno della propria abitazione, sostenendo di aver agito per legittima difesa. Dopo l’accaduto, aveva seguito le indicazioni ricevute dalla sua compagnia assicurativa: aveva chiamato il 911 e ricevuto immediata assistenza legale da un avvocato messo a disposizione
Questo è uno dei numerosi esempi che riflettono una tendenza crescente negli Stati Uniti: la diffusione delle polizze assicurative pensate per i possessori di armi da fuoco che cercano tutela legale in caso di utilizzo per autodifesa. Note anche come “assicurazioni per omicidio”, queste coperture hanno registrato un netto aumento di popolarità, contando circa due milioni di iscritti nelle principali compagnie del settore.
Queste forme di copertura includono diversi servizi, tra cui il pagamento delle spese legali, delle cauzioni, e la tutela in caso di processi civili promossi da chi è rimasto ferito. Sono pensate per intervenire quando una persona è accusata di reati legati ala legittima difesa, ma non garantiscono protezione in ogni circostanza:, possono essere escluse situazioni in cui l’assicurato si trovava sotto l’effetto di alcol o ha sparato a un familiare. Alcuni piani prevedono anche la possibilità di scegliere un avvocato, seppure all’interno di una rete predefinita di professionisti convenzionati.
Le compagnie che offrono queste assicurazioni sono in gran parte redditizie, con alcune che spendono solo una parte minima delle loro entrate per la difesa legale. La maggior parte dei casi, infatti, si risolve senza procedimenti legali significativi, grazie anche alla formazione offerta agli iscritti su come utilizzare correttamente la forza.
Il mercato dell’assicurazione per l’autodifesa è in forte espansione, in parte grazie alla crescente diffusione delle leggi “stand-your-ground” e all’aumento delle persone che possiedono armi, spinti anche da eventi sociali e politici, come i disordini del 2020, che hanno visto un’impennata nelle vendite.. In parallelo, alcune giurisdizioni statali hanno iniziato a intervenire con restrizioni legali, cercando di vietare la vendita di questo tipo di coperture, sostenendo che queste polizze possano incentivare l’uso della forza letale in modo irresponsabile.
Nel frattempo, mentre le compagnie del settore continuano a crescere, gli intestatari delle polizze sono incoraggiati a seguire rigorosi corsi di formazione e a usare le armi solo quando strettamente necessario, in modo da evitare le ripercussioni legali. Seppure i casi di richieste di risarcimento siano relativamente rari, l’industria dell’assicurazione per l’autodifesa si conferma un settore in continua espansione, che risponde a una domanda sempre più crescente.