Nella notte tra venerdì e sabato, il Pakistan ha iniziato il suo contrattacco nei confronti dell’India, dopo che Nuova Delhi aveva lanciato i suoi missili contro tre basi aeree del Paese.
Il primo attacco indiano era iniziato nella serata di mercoledì, quando il governo locale aveva affermato di voler colpire alcune “infrastrutture terroristiche” pakistane. L’offensiva aveva generato la morte di 31 persone: successivamente, il Pakistan ha negato che i gruppi terroristici operassero nelle aree colpite dai missili.
“Diverse località dell’India sono state prese di mira negli attacchi di ritorsione”, hanno riferito i media statali di Islamabad nella giornata di sabato. Il Pakistan ha iniziato la propria offensiva colpendo l’aeroporto indiano di Pathankot e la base aerea di Udhampur.
Il primo ministro pakistano, Shehbaz Sharif, ha convocato una riunione dell’Autorità di Comando Nazionale, l’organismo principale che prende decisioni sul controllo, il comando e le operazioni delle armi nucleari del Paese.
L’esercito ha poi affermato di aver avviato l’Operazione “Bunyanun Marsoos”, un nome ripreso da un versetto del Corano che significa “muro indistruttibile”.
Secondo quanto comunicato dalla polizia del Kashmir almeno cinque persone sono morte in seguito all’attacco di Islamabad nella regione indiana di Jammu.
Come riportato da alcune fonti molto vicine al governo locale, l’esercito pakistano avrebbe inoltre distrutto il deposito indiano di missili da crociera BrahMos a Beas, vicino ad Amritsar, da cui è partito l’attacco di Nuova Delhi in settimana.
Le stesse fonti hanno confermato che la base aerea di Udhampur, così come tutte le basi aeree indiane coinvolte nell’offensiva, sono state prese di mira con successo. Ulteriori attacchi sono stati effettuati contro il quartier generale della brigata KG Top, un deposito di rifornimenti a Uri, postazioni di artiglieria a Derangyari e contro un sito missilistico a Nagrota.
Il Comandante dell’aeronautica indiana Vyomika Singh ha affermato che il Paese si è impegnato a “non intensificare l’escalation, a condizione che la parte pakistana ricambi”. Tuttavia, ha aggiunto, le forze armate indiane hanno rilevato il trasferimento di truppe pakistane verso i territori di frontiera.
Nel frattempo, i ministri degli Esteri del G7 chiedono ora “massima moderazione” alle due nazioni, con l’intento di evitare uno scontro nucleare che potrebbe avere conseguenze devastanti. “Un’ulteriore escalation militare rappresenta una minaccia seria per la stabilità nella regione”, hanno affermato questi ultimi.
Anche il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha avuto colloqui telefonici con entrambe le parti, sentendo il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, e quello del Pakistan, Ishaq Dar. Il funzionario statunitense ha sollecitato i due a promuovere una “de-escalatione” immediata dei combattimenti.