Un Papa americano: Trump si dice sorpreso ma felice
Chi è Leone XIV, il nuovo papa venuto da Chicago: agostiano, matematico, tifoso di tennis, fine diplomatico, poligliotta, sì; ma è un ammiccamento alla Casa Bianca o al contrario una fine mossa politica del Vaticano per contrastare l’influenza di Donald Trump? Si scatenano le analisi dei vaticanisti, mentre il presidente si dice “un po’ sorpreso ma molto felice”. Trump così ha reagito nel giardino della Casa Bianca ai reporter che gli chiedevano dell’elezione del primo Papa statunitense: “quale onore potrebbe essere più grande?” Lo incontrerà presto? “Certo, hanno già telefonato, vedremo che succede” ha detto il presidente. “Stavo guardando” la tv “e mi hanno detto ‘è americano’. Ho detto ‘fantastico’, that’s great“.
Dei disastri naturali non si deve sapere
L’amministrazione Trump ha deciso di sospendere la raccolta dei dati relativi ai disastri naturali più costosi, quelli che causano danni pari o superiori al miliardo di dollari. Lo ha annunciato la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), sollevando critiche immediate da parte di scienziati e parlamentari. La banca dati, utilizzata finora da compagnie assicurative, ricercatori e responsabili delle politiche pubbliche, era considerata uno strumento chiave per analizzare l’impatto economico di eventi estremi come uragani, incendi e siccità. La decisione si inserisce nel più ampio disimpegno dell’amministrazione Trump dalla ricerca scientifica sul clima.
Un’altra giornalista di Fox News
Donald Trump ha nominato la conduttrice di Fox News Jeanine Pirro procuratrice federale ad interim per Washington D.C., dopo aver ritirato la candidatura del conservatore Ed Martin Jr., criticato per la difesa dei rivoltosi del 6 gennaio e per la sua frequentazione dei media russi. Pirro, ex giudice e procuratrice nella contea di Westchester (NY), è da anni volto noto di Fox e sostenitrice sfegatata di Trump. In passato è stata citata in una causa per diffamazione da parte di Smartmatic per aver diffuso false teorie sul “furto” delle elezioni del 2020. E’ stata anche oggetto di speculazioni pubbliche riguardo al suo presunto uso eccessivo di alcol, soprattutto in relazione ad alcune sue apparizioni televisive su Fox News, dove è apparsa talvolta confusa o impacciata.
All’attacco di Letitia James
Il Dipartimento di Giustizia ha aperto un’indagine penale su una transazione immobiliare della procuratrice generale di New York, Letitia James. L’indagine segna un’escalation rapida e significativa contro James, un importante nemico politico di Donald Trump, che è stato condannato a pagare oltre 450 milioni di dollari di sanzioni a seguito di una causa intentata dall’ufficio di James, che lo accusava di aver gonfiato il proprio patrimonio netto per ottenere vantaggi finanziari. L’indagine dell’FBI ha visto i pubblici ministeri convocare un gran giurì federale per esaminare le prove nel distretto orientale della Virginia, dopo che il mese scorso il capo dell’agenzia federale per l’edilizia, William Pulte, aveva trasmesso il caso al Dipartimento di Giustizia. Si tratta di una domanda di mutuo in cui James avrebbe dichiarato come “residenza principale” una casa unifamiliare a Norfolk. L’avvocato di James ha respinto le accuse come “l’ultimo atto di impropria punizione politica” dell’Amministrazione Trump.
Congedo forzato per i militari transgender
Il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha ordinato al Pentagono di iniziare il congedo forzato dei militari transgender che non lasceranno volontariamente l’esercito entro il 6 giugno. La decisione, contenuta in un memo ottenuto da Reuters, segue la sentenza della Corte Suprema che ha dato via libera al divieto promosso dall’amministrazione Trump. Il bando è parte di una più ampia offensiva contro i diritti transgender, avviata con l’ordine esecutivo del 20 gennaio che riconosce solo due sessi “immutabili”.
Boicottano la recita dei Miserabili con Trump al Kennedy Center
Almeno 10 membri del cast dell’attuale tournée nordamericana di Les Misérables hanno deciso di non partecipare alla rappresentazione che si terrà in giugno al Kennedy Center di Washington DC, per boicottare la prevista presenza di Donald Trump. Ai membri del cast sarebbe stata data la possibilità di rinunciare allo spettacolo dell’11 giugno. La produzione non ha reso pubblici i nomi di coloro che non si esibiranno.
La rappresentazione coincide con un evento di raccolta fondi organizzato da Trump a sostegno del Kennedy Center. Da quando è diventato presidente del consiglio di amministrazione del teatro, lo scorso febbraio, il presidente ha riformato il consiglio nominando suoi sostenitori, e l’ex presidente del Kennedy Center, Deborah Rutter, è stata sostituita dall’alleato di Trump, Richard Grenell.
Fra India e Pakistan non mettere il dito
Il vicepresidente J.D. Vance ha dichiarato che gli Stati Uniti non interverranno nel conflitto tra India e Pakistan, definendolo “fondamentalmente una questione che non ci riguarda”. In un’intervista a Fox News, Vance ha affermato che Washington incoraggerà la de-escalation ma non forzerà nessuna delle due potenze nucleari a deporre le armi. Lontani sembrano i tempi in cui gli Stati Uniti svolgevano un ruolo attivo nel cercare di raffreddare le tensioni tra India e Pakistan, specialmente nei momenti più critici. Quella di Vance – “none of our business” – rappresenta una netta rottura rispetto a decenni di diplomazia statunitense nella regione.
La strana storia dell’ambasciata a Stoccolma
La città di Stoccolma ha definito “assurda” una lettera ricevuta dall’ambasciata americana, che chiede l’eliminazione dei contratti con gli enti che sostengono programmi per la diversità, l’equità e l’inclusione. “È bizzarro” ha commentato con un sorrisetto Jan Valeskog, vicesindaco per l’urbanistica. “Qui valgono le nostre priorità politiche, non quelle dell’ambasciata”. La missiva – parte di una campagna globale dell’Amministrazione Trump per smettere di sostenere i programmi DEI, chiede ai destinatari che hanno rapporti commerciali con gli Usa, di certificare che non promuovono iniziative di inclusione. “Ovviamente non firmeremo nulla” ha detto Valeskog. “Anzi, l’ambasciata ogni tanto ha bisogno dei nostri permessi edilizi… quindi tenere buoni rapporti conviene più a loro che a noi”. In ballo ci sono non solo permessi edilizi ma potenzialmente tutti i contratti con fornitori di servizi locali, ma le leggi svedesi impongono il rispetto di programmi per l’inclusione.