Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
News
May 7, 2025
in
News
May 7, 2025
0

Migranti deportati in Libia con voli militari: la svolta della politica Trump

Washington pianifica rimpatri forzati nel Paese, nonostante le denunce sulle condizioni disumane nei centri di detenzione

Dania CeragiolibyDania Ceragioli
Migranti deportati in Libia con voli militari: la svolta della politica Trump

Un'immagine scattata in Libia EPA/ANSA/MAHER ALAWAMI

Time: 3 mins read

Un volo militare diretto in Libia, con a bordo un gruppo di migranti da deportare: è questo il piano, tenuto finora riservato, che l’amministrazione Trump starebbe per mettere in atto.

Un’operazione questa che come riportato dal quotidiano statunitense The New York Times, rappresenterebbe un’escalation senza precedenti nella strategia repressiva contro l’immigrazione illegale, sollevando serie preoccupazioni sul piano giuridico, diplomatico e, soprattutto, umanitario.

Secondo alcune fonti riservate, l’aereo potrebbe decollare già nei prossimi giorni. Sebbene al momento l’identità e la provenienza dei migranti non siano state fornite, il contesto della loro destinazione basta da solo a suscitare parecchia preoccupazione. La Nazione del Maghreb, lacerata da anni di guerra civile, è considerata tra i luoghi meno sicuri al mondo.

Il Dipartimento di Stato americano scoraggia espressamente i viaggi verso il Paese, cita rischi legati a terrorismo, criminalità, sequestri e mine inesplose. Nel suo ultimo rapporto annuale sui diritti umani, aveva inoltre descritto “condizioni dure e potenzialmente letali”, per i migranti detenuti, sottolineando l’assenza di qualsiasi garanzia legale. Anche organizzazioni come Amnesty International e Global Detention Project hanno documentato nel dettaglio le situazioni “orribili” e “disumane” nelle case di reclusione. Vengono segnalate torture, abusi sessuali, anche su minori, lavoro forzato e pratiche assimilabili alla schiavitù.

A inquietare è anche il messaggio implicito della scelta libica: il tentativo di usare il rimpatrio in un Paese martoriato come deterrente per futuri rifugiati. Alcuni osservatori internazionali ritengono possa trattarsi di una vera e propria “deportazione punitiva”. Il progetto, ancora soggetto a possibili ostacoli legali o diplomatici, è stato pianificato con estrema riservatezza. La Casa Bianca tuttavia ha rifiutato di commentare, mentre i Dipartimenti di Stato e della Difesa non hanno fornito risposte alle richieste di chiarimento.

Non è la prima volta che il leader del Gop adotta simili strategie. Migranti venezuelani sono stati trasferiti a El Salvador, dove sono finiti a Cecot, carcere di massima sicurezza ideato per terroristi. Washington li ha etichettati come membri di gang violente, invocando una legge che risale al XVIII secolo, la Alien Enemies Act, per giustificare la misura, scatenando polemiche e una serie di battaglie in tribunale.

Altri casi hanno coinvolto deportazioni verso Panama e Costa Rica, spesso senza che i migranti – provenienti da Iran, Cina e altri Paesi – sapessero dove fossero diretti. Alcuni di loro sono stati trattenuti in strutture improvvisate per giorni, in condizioni precarie. Anche in quei casi, le autorità statunitensi si sono avvalse della collaborazione di partner regionali, senza garantire trasparenza né tutela dei diritti.

La scelta della Libia però non è una novità a livello internazionale, anzi l’idea di “esternalizzare” la gestione dei migranti è da anni al cuore delle politiche europee e continua a trovare favore. L’Italia ha firmato quasi dieci anni fa un accordo sempre rinnovato proprio con la Libia perché impedisca le partenze dei migranti, pur conscia delle condizioni drammatiche che questo comporta per chi si ritrovato intrappolato in quel paese e costretto a sborsare denaro che non ha, fra signori della guerra, carceri ufficiali e ufficiose pericolose, detenzioni senza alcuna legalità, torture, stupri e lavoro in schiavitù.

L’Unione europea del resto ha firmato da molti anni accordi con la Turchia perché gestisca i migranti oltre confine, e più recentemente con la Tunisia. Il governo italiano di Giorgia Meloni sta cercando da molti mesi di varare il piano di gestione dei migranti in Albania. La Gran Bretagna aveva cercato di spedire i richiedenti asilo in Ruanda ad aspettare l’esito della domanda.

Alcune di queste strategie si sono infrante contro l’opposizione dei tribunali.

Per Trump, l’idea della Libia – così lontana dagli Stati Uniti – rappresenta un ulteriore inasprimento delle strategie. Lo stato nordafricano è tuttora diviso tra due governi rivali: uno riconosciuto dalle Nazioni Unite a Tripoli e l’altro, guidato dal generale Khalifa Haftar, con sede a Bengasi.

Gli Stati Uniti mantengono rapporti formali solo con il primo, l’amministrazione repubblicana ha intrattenuto in passato legami cordiali anche con l’altro, per via del controllo che Haftar esercita su oltre il 90% dei giacimenti petroliferi libici, situati principalmente nell’est e nel sud del territorio. Del resto, anche il governo Meloni ha ricevuto a Roma il generale Haftar.

Il timore è che i deportati possano ritrovarsi intrappolati in una terra di nessuno, esposti a violenze e abusi senza via d’uscita. Peraltro, potrebbero lasciare la Libia – snodo cruciale delle rotte migratorie mediterranee – appena possibile in direzione Italia ed Europa.

Share on FacebookShare on Twitter
Dania Ceragioli

Dania Ceragioli

Toscana d’origine, giornalista pubblicista, si occupa di reportage e inchieste.

DELLO STESSO AUTORE

Tourism Declines in the U.S.: The “Trump Effect” Weighs on Bookings

Tourism Declines in the U.S.: The “Trump Effect” Weighs on Bookings

byDania Ceragioli
Turismo in calo negli Usa: l’effetto Trump pesa sulle prenotazioni

Turismo in calo negli Usa: l’effetto Trump pesa sulle prenotazioni

byDania Ceragioli

A PROPOSITO DI...

Tags: Centri di detenzioneDonald TrumpLibiamigrantiVNY News 4
Previous Post

La criptovaluta $TRUMP è già un flop per oltre 700mila investitori

Next Post

USA, l’effetto dei dazi sulle navi in arrivo dalla Cina: dimezzate le spedizioni

DELLO STESSO AUTORE

Bishops Slam Trump Over Migrant Pregnancy Protections

Bishops Slam Trump Over Migrant Pregnancy Protections

byDania Ceragioli
Vescovi cattolici contro Trump: alta tensione sulla tutela delle detenute incinte

Vescovi cattolici contro Trump: alta tensione sulla tutela delle detenute incinte

byDania Ceragioli

Latest News

Gaza, caos tra aiuti ONU e piano USA-Israele mentre la fame avanza

Gaza, caos tra aiuti ONU e piano USA-Israele mentre la fame avanza

bySimone d'Altavilla
L’Unione Europea digitalizza le frontiere, mentre gli USA alzano l’allerta

L’Unione Europea digitalizza le frontiere, mentre gli USA alzano l’allerta

byCostantino Del Riccio

New York

Crypto Kidnapping of Italian Citizen in SoHo: Swiss Trader Surrenders

Crypto Kidnapping of Italian Citizen in SoHo: Swiss Trader Surrenders

byMaria Nelli
Crypto shock a SoHo: si chiude il cerchio sul sequestro del “turista” italiano

Crypto shock a SoHo: si chiude il cerchio sul sequestro del “turista” italiano

byMaria Nelli

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post
USA, l’effetto dei dazi sulle navi in arrivo dalla Cina: dimezzate le spedizioni

USA, l'effetto dei dazi sulle navi in arrivo dalla Cina: dimezzate le spedizioni

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?