Una prodezza di Davide Frattesi consegna all’Inter la qualificazione alla finale di Champions League dopo 120 minuti intensi, in una partita al cardiopalma in cui il Barcellona era riuscito a ribaltare i nerazzurri, portandosi in vantaggio prima del pareggio in extremis di Acerbi che ha trascinato il match ai supplementari. A San Siro, l’Inter si impone 4-3 grazie ai gol di Lautaro, Çalhanoğlu, Acerbi e lo stesso Frattesi. Per il Barcellona, in rete Eric García, Dani Olmo e Raphinha. I nerazzurri conquistano così la seconda finale europea in tre anni, al termine di una prova di forza e orgoglio straordinaria.
Simone Inzaghi conferma l’undici dell’andata al Camp Nou, con il recupero fondamentale di Lautaro, uscito infortunato proprio all’intervallo del primo tempo nella gara precedente. In porta c’è Sommer, con Bisseck, Acerbi e Bastoni in difesa. Sulle fasce Dumfries e Dimarco, a centrocampo Barella, Çalhanoğlu e Mkhitaryan. In attacco spazio a Thuram in coppia con il capitano argentino.
Il primo tempo si gioca su ritmi altissimi. Il Barcellona domina il primo quarto d’ora, ma l’Inter riesce a reagire e a rendersi pericolosa. Al 21’, Dimarco recupera palla nella trequarti avversaria e serve Dumfries, che dopo aver saltato la difesa serve Lautaro: il capitano nerazzurro piazza con delicatezza un destro rasoterra alle spalle di Szczęsny per l’1-0. Le occasioni si susseguono da entrambe le parti, con gli ospiti sempre insidiosi. Poco prima dell’intervallo, l’arbitro Marciniak viene richiamato dal VAR per un contatto in area tra Cubarsí e Lautaro: è rigore. Dal dischetto, Çalhanoğlu è implacabile e insacca all’angolino per il 2-0 con cui si chiude il primo tempo.
Nella ripresa il Barcellona alza il pressing, forzando l’Inter più volte in fuorigioco (ben sette volte nella seconda frazione). Al 54’ Eric García approfitta di una mischia in area e accorcia le distanze con un pallonetto preciso. Cinque minuti dopo, Dani Olmo firma il pareggio con un colpo di testa sul secondo palo, che sorprende Sommer. Gli ospiti continuano a spingere e trovano il 3-2 all’88’ con un diagonale di Raphinha. L’Inter non molla e, nei minuti di recupero, Acerbi trova il pareggio su assist di Dumfries con un gran tiro piazzato nell’angolino che manda la partita ai supplementari.
Sotto la pioggia e con le energie al limite, i nerazzurri mantengono la compattezza e limitano le offensive blaugrana. Al 99’, una splendida azione personale di Thuram crea lo spazio per servire Taremi, che con lucidità appoggia il pallone a Frattesi: il centrocampista controlla e calcia di precisione sul secondo palo per il 4-3. Nei restanti minuti, il Barcellona tenta il tutto per tutto ma sbatte contro un’Inter attenta e un Sommer in formato super.
L’Inter vola così alla finale di Monaco del 31 maggio dopo 210 minuti complessivi di calcio spettacolare e attende ora il verdetto della semifinale tra PSG e Arsenal (1-0 all’andata per i parigini) per conoscere il proprio avversario.
Prossimi impegni per i nerazzurri: domenica 11 maggio trasferta a Torino, poi Lazio a San Siro il 18 e chiusura del campionato a Como il 25.
Hanno detto:
“Prima cosa: complimenti anche al Barcellona, una squadra veramente forte,” ha dichiarato Simone Inzaghi ai microfoni della Gazzetta dello Sport. “Ci è voluta una super, super Inter. E poi ai ragazzi: due prestazioni mostruose. Sono davvero orgoglioso, mi hanno dato tutto quello che avevano. Devono godersela, in questo stadio davanti alla nostra gente. Cosa ho detto prima dei supplementari? Che i cambi ci avrebbero aiutato, di crederci, di cercare di limitare una squadra difficile. C’era qualche problema, ma con il cuore siamo andati oltre ogni ostacolo. Abbiamo cercato di giocarcela con le nostre armi, le nostre qualità. Conoscevamo bene il Barcellona e dopo l’andata era chiaro tutto quello che avremmo dovuto fare. La squadra non è mai stata presuntuosa. Bravissimi. Si meritano questa finale.”
Gli elementi
Tutti MVP: Mentre il premio ufficiale di migliore in campo è andato a Sommer, protagonista con ben sette parate decisive, oggi il nostro riconoscimento va a tutti e diciassette i giocatori che hanno calcato il terreno di gioco. Da Acerbi, eterno ragazzino che ha forzato i supplementari, a Dumfries, coinvolto in due dei quattro gol nerazzurri (per lui due reti e tre assist nelle due semifinali), fino a Frattesi, che ha regalato la finale a squadra e tifosi. Tutti, incluso Taremi, hanno disputato una prestazione impeccabile contro una delle squadre più temibili al mondo.
Il 12° giocatore: L’atmosfera di San Siro si è percepita anche attraverso gli schermi, dal primo al 120° minuto. In una partita così importante, il supporto del pubblico può fare la differenza, infondendo ai giocatori quell’energia extra necessaria per raggiungere grandi risultati. I cori si sono levati potenti per tutta la gara, non solo dalla Curva ma da ogni settore dello stadio. Ci piace pensare che il “12° giocatore” abbia avuto un impatto reale sulla mente dei giocatori, trasmettendo la carica giusta per lottare fino all’ultimo secondo.
I 210 minuti di calcio più belli degli ultimi anni: Già la scorsa settimana avevamo definito il 3-3 di Barcellona una partita di calcio spettacolare, ma mai avremmo immaginato altri 120 minuti così intensi, giocati a ritmi altissimi, in cui entrambe le squadre hanno dato tutto sul campo. Il Barcellona, avversario temibile sulla carta, ha fatto il suo gioco, concedendo pochissimo spazio all’Inter. Ma i nerazzurri non si sono mai arresi, nemmeno dopo il momentaneo svantaggio che ha visto svanire il 2-0 del primo tempo. Fino alla fine, abbiamo assistito a una battaglia sportiva tra due squadre fortissime, che hanno onorato la competizione e i propri tifosi. Siamo certi che queste due partite resteranno nella memoria collettiva per molti anni a venire.