Tutto pronto in Vaticano per il Conclave che porterà all’elezione del successore di Papa Francesco: dalla macchina della sicurezza che si è messa in moto, a quella della “segretezza” per garantire che il voto dei cardinali, riuniti nella Cappella Sistina, si svolga in assoluta riservatezza.
A partire dalle ore 15 del 7 maggio, orario in cui inizierà il Conclave, tutti gli impianti di trasmissione del segnale di telecomunicazione per cellulare radiomobile, presenti nel territorio dello Stato della Città del Vaticano, esclusa l’area di Castel Gandolfo, saranno disattivati. E il segnale sarà ripristinato solo dopo l’annuncio del nuovo Pontefice. Tutti i cardinali elettori saranno obbligati a lasciare i loro cellulari nelle diverse stanze di Casa Santa Marta dove risiederanno per i giorni del Conclave.
È già stato posizionato nella Loggia centrale della Basilica di San Pietro il drappo rosso che farà da sfondo all’annuncio al mondo del nuovo Papa, alle sue prime parole e alla preghiera dell'”Urbi et orbi”.
Intanto sui social impazzano le previsioni e l’ironia sul nuovo Papa, anche dopo il Trump-nuovo Pontefice generato con l’IA. Secondo la piattaforma di monitoraggio Visibrain, su X sono stati pubblicati più di 1,3 milioni di post sul Conclave, mentre i video di TikTok sull’argomento sono stati visualizzati più di 363 milioni di volte, con una portata senza pari tra i giovani. Ed è partito anche il “FantaPapa”, il gioco ideato sulla falsariga del FantaCalcio, in cui si possono scegliere i cardinali preferiti e fare previsioni sul prossimo Pontefice.

Durante l’ultima Congregazione generale dei cardinali in Vaticano, la dodicesima, come da tradizione è stato annullato l'”Anello del Pescatore” e sono stati rotti i “sigilli” del pontificato di Papa Francesco, apponendo con una croce sul simbolo. L’anello del pescatore viene distrutto quando viene constatata la morte di un Papa. Ogni Pontefice ne ha uno, personale, indossato all’anulare della mano destra e il nuovo papato comincia ufficialmente quando il Pontefice eletto indossa il suo nella messa di inizio del pontificato.
L’anello è uno degli oggetti con maggior valenza simbolica per la chiesa, così come i rituali che gli ruotano attorno. Vuole rappresentare il ruolo di “pescatore di uomini” del Pontefice, come successore degli apostoli.
Intanto i cardinali riuniti a Roma hanno lanciato un appello in favore della pace e per le popolazioni civili colpite dalla guerra. Nel documento, diffuso oggi, si legge: “Noi Cardinali di Santa Romana Chiesa, costatato con rammarico che non si sono registrati progressi per favorire i processi di pace in Ucraina, in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo, anzi che si sono intensificati gli attacchi specialmente a danno della popolazione civile, formuliamo un sentito appello a tutte le parti coinvolte affinché si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace lungamente desiderata dalle popolazioni coinvolte e dal mondo intero”.
Nel corso dell’ultima Congregazione che ha visto 173 porporati presenti, di cui 130 elettori, ci sono stati 26 interventi, ha riferito il direttore della Sala stampa della Santa Sede: per Matteo Bruni si è parlato delle “riforme di Papa Francesco che hanno bisogno – di essere portate avanti nel tempo a venire, come la legislazione sugli abusi, l’economia, la Curia, la sinodalità, la pace, la cura per il creato”.

Si è parlato anche del tema della comunione “come chiamata per il nuovo Papa, di un Papa che possa essere pontefice, cioè costruttore di ponti nella società, pastore e costruttore di umanità, volto di una Chiesa samaritana”, soprattutto “in tempi di guerra, violenza e profonda polarizzazione”. In questo senso, ha riferito Bruni, “si è detta la necessità di un papa di misericordia, sinodalità e speranza”. Infine, secondo quanto riferito, Si è parlato anche di diritto canonico e potere del Papa, “di divisioni del modo e di essere cardinali nella Chiesa”.
Sarà un segno che i cardinali intendono eleggere un successore nel solco di Francesco? I porporati sembrano aver aumentato il livello della riservatezza e molti di loro non hanno voluto oggi parlare con i numerosissimi giornalisti che si affollano attorno a piazza San Pietro Uno di loro, il cardinale indonesiano, Ignatus Suharyo Hardjoatmojo, ha però rilasciato una battuta sui lavori delle Congregazioni generali: “gli incontri stanno andando bene. – ha infatti detto – Quanto resteremo nella Sistina? Credo 2-3 giorni”. Mentre l’arcivescovo di Díli (Timor Est), Virgilio do Carmo da Silva ha smentito che già ci sia una rosa di nomi tra i porporati. “Non ancora, da domani forse…”, ha infatti detto, aggiungendo: “stiamo ascoltando le situazioni da ogni parte della chiesa nel mondo”.
All’orizzonte intanto pare profilarsi un nuovo ‘caso’ tra i cardinali che dovranno eleggere il nuovo pontefice. Secondo quanto riportato dal “Daily Nation”, è stato il cardinale ed arcivescovo keniota, John Njue a denunciare di “non essere stato invitato”. Njue era salito agli onori della cronaca per aver cambiato la sua età, che nell’Annuario Pontificio del 2024 è passata da un generico 1944 al più preciso 1 gennaio 1946, consentendogli di restare sotto l’asticella degli 80 anni, limite per i cardinali elettori. Si era detto che il porporato avesse comunque rinunciato a venire a Roma per motivi di salute; oggi la smentita.