A sorpresa, la Casa Bianca appoggia la pillola abortiva
Fra lo stupore dei commentatori, l’amministrazione Trump ha chiesto lunedì a un giudice federale di respingere una causa che mira a limitare drasticamente l’accesso alla pillola abortiva mifepristone — adottando la stessa posizione dell’amministrazione Biden in un caso molto seguito, che ha importanti implicazioni per l’accesso all’aborto.
La richiesta presentata al tribunale dal Dipartimento di Giustizia è sorprendente, perché fin qui sia il presidente che numerosi funzionari della sua amministrazione si sono fermamente opposti all’accesso all’aborto. Trump ha nominato tre dei giudici della Corte Suprema che, nel 2022, hanno votato per annullare la sentenza Roe v. Wade, che da 50 anni garantiva il diritto federale all’aborto.
Il caso era stato presentato dai tre procuratori generali di Missouri, Idaho e Kansas – tutti conservatori – davanti al giudice Matthew J. Kacsmaryk del Tribunale per il Distretto Settentrionale del Texas, nominato da Trump e noto per essere un antiabortista. Gli avvocati del Dipartimento di Giustizia nella documentazione depositata in tribunale non si riferiscono al merito della questione ma sostengono che la causa non può procedere in quella sede, “dovrebbe essere respinta o trasferita per incompetenza territoriale.”
“Taglieremo miliardi di dollari in finanziamenti a Harvard”
Il Dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti ha informato lunedì 5 maggio l’Università di Harvard che metterà fine a miliardi di dollari in finanziamenti per la ricerca e altri aiuti, a meno che l’ateneo non accetti una serie di richieste da parte dell’amministrazione Trump, richieste che di fatto trasferirebbero il controllo della più antica e ricca università della nazione al governo. La notizia è stata comunicata al presidente di Harvard, Garber, tramite una lettera inviata dalla segretaria all’Istruzione Linda McMahon, che ha anche pubblicato il messaggio sui social media. “Con questa lettera vi informiamo che Harvard non deve più cercare finanziamenti dal governo federale, poiché non ne verranno concessi,” ha scritto McMahon.
Motivo principale, il rifiuto dell’università di accettare una lunga lista di richieste provenienti dalla task force antisemitismo dell’amministrazione Trump, istituite in risposta alle proteste studentesche contro la campagna militare di Israele a Gaza dopo gli attacchi guidati da Hamas del 7 ottobre 2023. McMahon accusa inoltre l’università di rappresentare “un modello sistematico di violazione della legge federale”.
Trump vestito da Papa, “chi si offende non sa scherzare”
I cattolici hanno “adorato” l’immagine di Trump vestito da Papa: il presidente lo ha detto ai giornalisti nello Studio Ovale lunedì 5 maggio, ricordando che comunque non è stato lui a crearla anche se l’ha postata su Truth Social. “Qualcuno ha creato una foto di me vestito come il papa e l’ha messa su internet. Non sono stato io, non ho idea da dove venga — forse è stata l’intelligenza artificiale. Ma davvero non so da dove provenga.” Comunque, nonostante il mare di critiche provocate dal suo post, arrivato fra il funerale di Francesco e l’inizio del conclave (mercoledì 7 maggio a Roma) per l’elezione del nuovo pontefice, Trump ha minimizzato: “Non hanno senso dell’umorismo”. Chi critica non sono i cattolici, “sono i media fake news. I cattolici l’hanno adorata.”
Finanziare Hollywood, la proposta di Newsom
Il giorno dopo che il presidente Trump ha scioccato Hollywood parlando di dazi al 100% sui film “prodotti in terre straniere”, il governatore democratico della California Gavin Newsom ha dichiarato di voler collaborare con l’amministrazione Trump per elaborare un credito d’imposta federale per il cinema da 7,5 miliardi di dollari. La proposta rappresenterebbe di gran lunga il più grande programma di sussidi governativi mai creato per l’industria cinematografica negli Stati Uniti, e il primo del suo genere a livello federale.
Mille dollari ai migranti che si auto-deportano
L’amministrazione Trump intende offrire 1.000 dollari agli immigrati senza documenti che decidono di lasciare gli Stati Uniti, nell’ambito della sua ultima stretta sull’immigrazione. La proposta suscita critiche anche perché secondo la Casa Bianca, aderire al programma “potrebbe aiutare a preservare l’opzione” per il migrante di rientrare negli Stati Uniti “legalmente in futuro”, affermazione che gli esperti di migrazione qualificano come una truffa. Il Dipartimento della Sicurezza Interna (Department of Homeland Security) ha illustrato l’iniziativa, promettendo “assistenza finanziaria e per il viaggio” agli immigrati senza documenti che accettino di lasciare il paese utilizzando un’app chiamata CBP Home.
Deportati in Salvador, la gang Tren de Aragua non è così pericolosa
Secondo una nota riservata ora declassificata del Consiglio Nazionale di Intelligence, non è vero che il regime venezuelano di Nicolás Maduro guidi le azioni criminali della gang Tren de Aragua, utilizzandola per destabilizzare gli Stati Uniti; l’organizzazione anzi mancherebbe di un comando centralizzato e sarebbe troppo frammentata per seguire direttive politiche. L’amministrazione Trump per deportare centinaia di stranieri che – senza prove – accusa di appartenere alla gang, ha usato l’Alien Enemies Act, legge del secolo XVIII usata solo in contesti bellici contro gli stranieri ritenuti pericolosi.
Il “registro degli autistici” di Robert Kennedy fa scandalo
Ricercatori scientifici e famiglie contestano la creazione di un database come base per uno studio da 50 milioni di dollari sull’autismo, temendo che diventi un registro delle persone neurodivergenti e che possa essere usato in modo improprio. Il segretario alla salute Robert F. Kennedy Jr. – che in passato ha sostenuto l’idea che l’autismo sia provocato dai vaccini – ha dichiarato che i risultati saranno annunciati entro pochi mesi. Una petizione contro il database ha raccolto migliaia di firme in un solo giorno, passando da 2.500 a quasi 35.000 in 24 ore. Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) ieri ha negato che si tratti di un “registro”, ma è una questione terminologica: l’agenzia in effetti sta creando una “piattaforma di dati del mondo reale” per collegare” insiemi di dati esistenti” e condurre ricerche su cause e cure dell’autismo.
Raccomandò l’idrossiclorochina, ora è consulente per le pandemie
Steven J. Hatfill, virologo che aveva sostenuto l’efficiacia dell’idrossiclorochina contro il Covid, è stato nominato a un ruolo di primo piano come consigliere nella prevenzione delle pandemie presso il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani. Hatfill aveva prestato servizio nella prima amministrazione di Donald Trump, e all’epoca promosse l’uso dell’idrossiclorochina quando i vaccini non erano ancora disponibili. Già nel giugno 2020, a pochi mesi dall’inizio della pandemia, la Food and Drug Administration aveva sconsigliato l’uso di idrossiclorochina e clorochina per i loro effetti collaterali. Lo scorso anno, uno studio pubblicato all’inizio della pandemia che raccomandava l’idrossiclorochina è stato ritirato dall’editore della rivista medica in cui era apparso.