Il presidente Donald Trump ha recentemente riacceso il dibattito su una delle sue proposte più controverse: l’annessione della Groenlandia. Durante una recente intervista al programma televisivo Face the Nation, il leader repubblicano ha ribadito l’importanza strategica dell’isola per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, definendo il Paese un “obiettivo strategico”.
Sebbene non abbia parlato di un’invasione, l’intenzione di “prendere il controllo” del territorio sembra essere uno degli aspetti centrali della sua politica estera. Le dichiarazioni hanno suscitato critiche da parte dei leader groenlandesi e danesi, preoccupati per le implicazioni di tali affermazioni sulla sovranità dell’area.
Le esternazioni del politico americano infatti non sono passate inosservate a Nuuk, la capitale del paese, dove la reazione è stata di forte disapprovazione. Il primo ministro uscente, Mute Egede, ha definito provocatorio anche il viaggio della delegazione statunitense, che comprendeva esponenti di alto profilo come Usha Vance, moglie del vicepresidente JD Vance, e l’ormai ex consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz. La visita includeva un sopralluogo a una base militare e la partecipazione a una gara di slitte trainate da cani, Egede ha precisato che seppure il governo non abbia incontrato i rappresentanti americani, ha giudicato l’intervento un atto di ingerenza.
La questione dell’autonomia è al centro delle discussioni. Il governo danese ha ribadito che qualsiasi decisione sul futuro dell’isola deve coinvolgere sia Copenaghen che il governo groenlandese, rispettando le “regole fondamentali della sovranità”.
Trump aveva lanciato la proposta di acquisizione della zona artica già nel 2019, ma le sue “intenzioni” sono sempre state respinte dal governo centrale. Nonostante questo, il leader del GOP ha continuato a sollevare l’argomento.
La Groenlandia, un territorio semi-autonomo sotto la sovranità del Regno di Danimarca, è una terra di risorse naturali immense, tra cui minerali rari che potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel futuro tecnologico globale. Tuttavia, la regione è anche un simbolo di lotta per la sua autodeterminazione e autonomia politica. Le ricchezze del suolo e la posizione strategica nel Nord Atlantico la rendono un obiettivo interessante per diverse potenze.