Un allarme preoccupante, che suona come un monito: “evitate l’aeroporto di Newark a tutti i costi”. A lanciarlo non è un passeggero infuriato o un sindacalista esasperato, ma un controllore di volo in servizio, intervistato dalla rete televisiva MSNBC. Secondo quanto riportato, il tecnico avrebbe descritto la situazione come gravemente compromessa sul piano della sicurezza, sottolineando che, allo stato attuale, volare da o per Newark “non è sicuro”.
Il caos in uno degli scali più trafficati degli Stati Uniti, situato in New Jersey a pochi chilometri da New York, ha portato la United Airlines a tagliare 35 voli giornalieri. Il CEO della compagnia, Scott Kirby, ha denunciato quella che ha definito una crisi cronica nella torre di controllo, spiegando che oltre il 20% dei controllori ha abbandonato il proprio incarico. Secondo Kirby, anche la stessa Federal Aviation Administration, l’ente governativo degli Stati Uniti responsabile della regolamentazione dell’aviazione, civile avrebbe riconosciuto l’incapacità dell’aeroporto di sostenere i volumi di traffico previsti nelle settimane e nei mesi a venire.
La FAA, in merito alla denuncia, al momento non ha rilasciato dichiarazioni, tuttavia la pressione aumenta. In una conferenza stampa, il segretario ai Trasporti Sean Duffy ha lanciato un appello agli americani, esortandoli a intraprendere la carriera di operatore di volo. Ha annunciato nuovi incentivi, come un bonus di 5.000 dollari per chi supererà l’accademia, ha inoltre aggiunto che stanno emergendo “crepe nel sistema” e che il governo deve agire prima che si verifichi un disastro irreparabile.
Trovare personale qualificato per una professione altamente stressante, con turni prolungati e responsabilità estreme, è da tempo una sfida. Tuttavia, la situazione è precipitata negli ultimi mesi anche a causa di scontri politici interni. Secondo il quotidiano New York Times, in una riunione a porte chiuse tenutasi a marzo, Duffy avrebbe accusato il team per l’efficienza del governo, guidato da Elon Musk, di voler licenziare parte del personale FAA. Musk avrebbe però reagito definendo l’accusa una “bugia” e innescando conseguentemente un acceso scontro verbale con il segretario.
Le tensioni si inseriscono in un contesto di crisi generalizzata per l’agenzia federale. Da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, la FAA è diventata nuovamente terreno di battaglia politica, complice una serie di sinistri gravi e mancati disastri, tra cui l’incidente aereo su Washington D.C. che ha provocato 67 vittime a gennaio.
A peggiorare il quadro, i tagli annunciati lo scorso febbraio: 400 posti di lavoro eliminati. Anche se Duffy ha assicurato che nessun addetto al controllo aereo né personale addetto alla sicurezza è stato coinvolto nei licenziamenti, il sistema appare in evidente affanno.
Nel frattempo, crescono i timori tra passeggeri e compagnie, mentre lo spettro della paralisi operativa e del rischio per l’incolumità si fa sempre più concreto. L’aeroporto di Newark Liberty International Airport, un tempo considerato un hub strategico per la mobilità americana, oggi è diventato il simbolo di un’infrastruttura al collasso. Prima della pandemia, gestiva annualmente oltre 46 milioni di passeggeri, ed era uno dei principali snodi del traffico aereo statunitense.