Non è un siluramento ma un rimpasto. Così la Casa Bianca ripete da ore, ormai come un mantra, commentando la decisione di Donald Trump di trasferire l’ex consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz alle Nazioni Unite – e di far assumere temporaneamente al segretario di Stato Marco Rubio la carica lasciata scoperta.
Una nomina che ha colto alla sprovvista più d’un osservatore, dentro e fuori dal Palazzo di Vetro “L’annuncio ha disorientato gran parte del corpo diplomatico qui all’ONU,” ha osservato Richard Gowan, direttore per gli affari ONU dell’International Crisis Group, a RTE. “C’è chi prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: almeno, dicono, arriva qualcuno che sa interpretare con chiarezza la linea della Casa Bianca, anche se è stato estromesso dai suoi ranghi più stretti.”
La casella era rimasta scoperta dopo il dietrofront improvviso sulla candidatura di Elise Stefanik. Trump, preoccupato di perdere un seggio cruciale alla Camera, ha infatti preferito trattenerla a Washington (“Ogni voto repubblicano va preservato”, aveva scritto su Truth Social).
Stefanik, figura centrale della corrente più radicale del partito, aveva promesso un intervento netto sul funzionamento delle Nazioni Unite e dichiarato guerra all’“antisemitismo radicato” nelle sue istituzioni. Ora quel ruolo spetterà a Waltz, uomo dal profilo ben diverso ma identica fedeltà ideologica.
Waltz, 51 anni, ha rappresentato per tre mandati la Florida alla Camera ed è stato il primo berretto verde a sedere nel Congresso. Ha servito in Afghanistan, ricevendo quattro Bronze Star. Prima dell’elezione, era stato responsabile per le politiche sull’Afghanistan al Pentagono sotto George W. Bush, oltre ad aver lavorato a fianco del vicepresidente Dick Cheney in materia di antiterrorismo. Nel 2010 ha fondato Metis Solutions, società di consulenza per la sicurezza e l’intelligence – e da anni è una presenza abituale su Fox News.
Il nome di Waltz, poi, riporta inevitabilmente a un piccolo clan familiare già noto ai circoli trumpiani. Sua moglie, Julia Nesheiwat, fu consigliere per la sicurezza interna nella prima amministrazione dell’ex presidente. La sorella di lei, Janette Nesheiwat, è stata recentemente nominata da Trump come Surgeon General.
Il dubbio, però, riguarda la sua preparazione sul dossier ONU. “Con tagli di bilancio che minacciano la tenuta stessa di molte funzioni vitali delle Nazioni Unite, la sensazione è che Waltz arrivi con un’impostazione più ideologica che diplomatica,” ha spiegato a RTE Anjali Dayal, professore assistente di politica internazionale alla Fordham University.