Cade la prima testa nell’amministrazione Trump – ed è quella di Mike Waltz, che secondo il New York Post sarebbe ormai a un passo dal licenziamento.
Secondo quanto riportato dal quotidiano conservatore, a determinare l’uscita di scena del consigliere per la sicurezza nazionale di Trump sarebbe stata la clamorosa fuga di notizie ribattezzata “Signalgate”. Il caso era scoppiato alcune settimane fa, quando Waltz aveva ammesso di aver inserito per sbaglio Jeffrey Goldberg, direttore dell’Atlantic, in una chat riservata su Signal tra funzionari di alto livello dell’amministrazione Trump (tra cui il vicepresidente JD Vance e il segretario alla Difesa Pete Hegseth).
Nella conversazione si discuteva di operazioni militari contro obiettivi Houthi in Yemen. A compromettere ulteriormente la posizione di Waltz anche la scoperta di una seconda chat, sempre su Signal, che coinvolgeva familiari e collaboratori esterni, dove sono stati condivisi altri dettagli sensibili.
Trump aveva inizialmente difeso il suo consigliere: “Ha il mio pieno sostegno”, aveva detto. La pressione interna è però aumentata col passare dei giorni e il presidente — riferiscono più fonti — avrebbe già deciso di rimuoverlo. Non è però ancora chiaro se si tratterà di vera e propria rimozione o piuttosto ci saranno le dimissioni.
Waltz, 51 anni, ex deputato repubblicano della Florida e veterano delle Forze Speciali, aveva già lavorato al Pentagono come direttore della politica di difesa e come consigliere per l’antiterrorismo del vicepresidente di George W. Bush, Dick Cheney.