In Oklahoma, 20 agenti federali hanno fatto irruzione nella casa sbagliata: una madre e le sue tre figlie sono state costrette a uscire in pigiama, mentre telefoni, computer e risparmi di famiglia sono stati sequestrati.
La donna, identificata dall’emittente televisiva locale KFOR come “Marisa”, si era trasferita nella casa solo due settimane prima, dopo essersi spostata dal Maryland all’Oklahoma. Gli agenti armati — appartenenti agli U.S. Marshals, all’Immigration and Customs Enforcement (ICE) e all’FBI — hanno dichiarato di avere un mandato di perquisizione. Tuttavia, i sospettati indicati nel mandato non vivevano nell’abitazione e non avevano alcun legame con la famiglia.
“Ci siamo appena trasferiti qui dal Maryland”, ha raccontato Marisa. “Siamo cittadini americani. Continuavo a ripeterlo: siamo cittadini.”
Nonostante ciò, gli agenti hanno svegliato la famiglia all’alba, costringendola a uscire in biancheria intima, per poi perquisire l’intera abitazione e sequestrare gli effetti personali come “prove” di un crimine non specificato.
Marisa ha raccontato ai media: “Ho detto loro prima che se ne andassero che mi avevano preso il telefono senza motivo. Ora non abbiamo più denaro. Mi sono appena trasferita qui, devo sfamare i miei figli. Mi servono i soldi per la benzina, devo potermi muovere. Come potete lasciarmi così? Come un cane abbandonato.”
“Erano molto sprezzanti, bruschi, negligenti”, ha aggiunto. “Continuavo a implorarli, a spiegare che non eravamo criminali. Ma ci trattavano come tali. Eravamo soli. E siamo completamente innocenti.”
Gli agenti le avrebbero detto che potrebbero volerci giorni o perfino mesi prima che gli oggetti sequestrati vengano restituiti.
Questo episodio, che potrebbe inserirsi nel contesto delle operazioni anti-immigrazione dell’ICE promosse dalle politiche del presidente Donald Trump, risulterebbe ingiustificabile anche nei confronti di una famiglia di immigrati irregolari — ancor di più nei confronti di cittadini statunitensi come Marisa e le sue figlie. Al momento, l’ICE non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto.