Il partito liberale di Mark Carney si aggiudica le elezioni canadesi, dopo aver superato di misura Pierre Poilievre ed il partito conservatore. Tuttavia, come riportati da Reuters, secondo le proiezioni di CTV, il centro sinistra non è riuscito a conquistare la maggioranza, ossia almeno 172 dei 343 seggi della Camera dei Comuni, per poter governare senza il sostegno dei partiti minori.
Ciò potrebbe rappresentare una problematica non di secondo piano, soprattutto quado ci sarà da negoziare con il presidente statunitense, Donald Trump, sulla tematica dazi. Con il 96% dei voti scrutinati, Carney ed i suoi hanno conquistato 167 seggi, mentre i Conservatori 145.
“La nostra vecchia relazione con gli Stati Uniti, basata su una crescente integrazione, è finita”, ha detto il primo ministro, durante il suo discorso post elezioni ad Ottawa, “Il sistema di commercio globale aperto ancorato agli Stati Uniti, un sistema su cui il Canada ha fatto affidamento fin dalla Seconda guerra mondiale, un sistema che, pur non essendo perfetto, ha contribuito a garantire la prosperità del nostro Paese per decenni, è finito. Queste sono tragedie, ma è anche la nostra nuova realtà”.
Secondo gli addetti ai lavori, quello che ormai è diventato noto come “fattore Trump” è stato determinante per la vittoria del partito liberale. Basti pensare, d’altronde, che questi ultimi, fino a gennaio, erano sfavoriti nei sondaggi, con un distacco di ben 20 punti percentuali dai conservatori.
Tuttavia, le tariffe sulle importazioni imposte da Trump, e le sue affermazioni sulla volontà di rendere il Canada il 51esimo stato degli USA, hanno totalmente ribaltato i pronostici. “Ad un certo punto è diventato un ‘chiunque tranne che i conservatori’”, ha affermato Shachi Kurl, presidente dell’Angus Reid Institute, una società che si occupa principalmente di sondaggi, “il fattore tariffe di Trump e poi l’addio di Trudeau hanno permesso a molti elettori di sinistra e liberali tradizionali di tornare al partito”.
Carney aveva promesso un approccio duro con Washington per quanto riguarda i dazi sulle importazioni e aveva detto che il Canada avrebbe dovuto spendere miliardi per ridurre la sua dipendenza dagli Stati Uniti. “Il Canada non dovrà mai dimenticare il tradimento americano”, ha affermato il premier durante il discorso della vittoria ad Ottawa, “L’America vuole la nostra terra, le nostre risorse, la nostra acqua, il nostro Paese. Queste non sono minacce vane. Trump sta cercando di spezzarci per poterci possedere. Questo non accadrà mai”.
Il presidente statunitense è tornato a essere un fattore determinante nella campagna elettorale canadese la scorsa settimana, quando ha dichiarato che potrebbe aumentare i dazi del 25% sulle auto prodotte nel Paese. Da canto suo, Carney ha ribadito che intende incontrare il leader MAGA per discutere di tale questione, aggiungendo: “Combatteremo con tutte le nostre forze per ottenere il miglior accordo per il Canada”.