Il Mar Rosso, teatro di tensioni e pattugliamenti militari, è stato interessato da un evento bizzarro quanto imprevisto che ha coinvolto l’equipaggio della portaerei USS Harry S. Truman. Un caccia F/A-18E Super Hornet, dal valore stimato di circa 70 milioni di dollari, è precipitato in acqua durante un’operazione di traino. L’aereo, insieme al trattore utilizzato per lo spostamento, è affondato senza lasciare tracce in superficie.
Il velivolo stava per essere trasportato fuori dall’hangar quando, secondo fonti della Marina, chi era addetto alle operazioni ha perso il controllo del rimorchio. In base a quanto riferito dai funzionari, due membri del personale, uno a bordo del jet e l’altro nel mezzo utilizzato per la movimentazione, sarebbero riusciti a mettersi in salvo.
L’incidente è avvenuto in un momento già critico per la USS Harry S. Truman, attiva nell’area dallo scorso settembre per garantire la sicurezza delle rotte commerciali, messe a rischio dagli attacchi dei ribelli Houthi. Non è ancora chiaro se il contesto operativo abbia influito sull’accaduto. Fonti statunitensi hanno riportato che, un improvviso movimento della nave, forse causato da un attacco nemico, potrebbe aver contribuito alla perdita di controllo, ma tali informazioni restano al momento senza un valido riscontro.
L’episodio segue a distanza di pochi mesi un altro sinistro che aveva coinvolto la stessa portaerei, entrata in collisione con una nave mercantile nei pressi del Canale di Suez. Il comandante della Truman era stato successivamente rimosso dal suo incarico, segnando un precedente pesante per la nave ammiraglia.
Sebbene il rientro della portaerei fosse previsto nel mese scorso, il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha optato per prolungarne la permanenza nella regione, disponendo anche l’invio di una seconda unità, la USS Carl Vinson, per rafforzare la presenza militare nell’area.
Il Super Hornet caduto in mare rappresenta solo uno dei numerosi caccia in dotazione alla Marina degli Stati Uniti. Attualmente, le forze navali dispongono di circa 540 F/A-18E/F SH, distribuiti tra le varie portaerei in servizio. Solo per l’anno fiscale passato, il Dipartimento della Difesa ha destinato oltre 1,2 miliardi di dollari al mantenimento e all’acquisto di nuovi caccia per l’Aviazione Navale.
L’accaduto rappresenta quindi non solo una perdita tattica, ma anche un danno economico significativo in un momento di alta tensione operativa. L’indagine appena aperta dovrà chiarirà se si sia trattato di un errore umano, di un guasto tecnico o di un effetto collaterale dovuto al contesto geopolitico sempre più instabile.