In New Mexico, nella contea di Dona Ana, l’ex giudice Joel Cano e la moglie Nancy sono stati arrestati dagli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) con l’accusa di aver ospitato nella propria casa di nascosto tre uomini venezuelani ricercati.
La vicenda comincia lo scorso febbraio quando il Dipartimento della Homeland Security Investigations ha approvato un mandato di perquisizione e poi d’arresto per i tre uomini, sostenendo che facessero parte della gang criminale venezuelana Tren de Aragua, in base ai tatuaggi e ai vestiti indossati e ad alcune foto con armi da fuoco postate sui social, e che vivessero illegalmente a casa dei Cano.
Secondo i documenti depositati, uno dei tre ricercati ha spiegato che conoscevano già i Cano perché si occupavano della manutenzione della casa e che si sono trasferiti nella villa perché erano stati sfrattati da un altro appartamento.
L’ex giudice, dimessosi a marzo e ora espulso dai registri del New Mexico, ha negato qualsiasi accusa, ha dichiarato di non essere a conoscenza di presunti legami degli uomini con la gang criminale e ha difeso la scelta di ospitarli sostenendo che avessero tutti i documenti in regola per rimanere. “La prima volta – scrive in una lettera di 23 pagine presentata alla Corte Suprema del New Mexico – che ho sentito che i ragazzi potessero avere qualche legame con Tren de Aragua è stato quando ne sono stato informato dagli agenti il giorno del raid. Ho tre nipoti che amo profondamente. Hanno 15, 8 e 6 anni. Non avrei mai permesso ai miei nipoti di avere contatti con loro se avessi percepito un pericolo”.