Virginia Giuffre, una delle principali vittime di Jeffrey Epstein, si è tolta la vita. Il corpo della 41enne è stato ritrovato presso la sua abitazione di Neergabby, in Australia.
“È con il cuore profondamente spezzato che annunciamo che Virginia è morta ieri sera nella sua fattoria”, ha comunicato la famiglia NBC News. “Si è suicidata, dopo essere stata vittima per tutta la vita di abusi sessuali e traffico di esseri umani. E’ stata una guerriera, una luce che ha dato speranza a tanti altri sopravvissuti. Alla fine, per lei è diventato impossibile sostenere il peso di ciò che ha subito”.
Cresciuta principalmente in Florida, la Giuffre ha avuto una vita alquanto complessa fin dalla giovane età. Ha raccontato di essere stata abusata da un amico di famiglia sin dall’adolescenza, una vicenda che l’ha portata a vivere per strada per un certo periodo.
Proprio quando stava cercando di costruire il proprio futuro, conobbe Ghislaine Maxwell, la principale collaboratrice di Epstein, che la presentò all’imprenditore newyorkese. La Giuffre ha poi raccontato di essere stata vittima di abusi sessuali da parte di quest’ultimo dal 1999 al 2002: la donna ha inoltre affermato che, una volta entrata suo malgrado nel terrificante giro di Epstein, a soli 17 anni è stata abusata dal principe Andrea, terzogenito di Elisabetta II d’Inghilterra, e dal manager francese Jean-Luc Brunel.
Giuffre ha intentato una causa federale contro Andrea nel 2021. Il Duca di York che si è dimesso dai suoi doveri di membro attivo della famiglia reale a causa delle controversie legate a Epstein ed ha accettato di chiudere il caso per una cifra non rivelata nel 2022. Negli anni, ha continuato a negare di aver avuto rapporti sessuali con Giuffre. Brunel, che ha diretto diverse agenzie di modelle, è stato accusato di molestie sessuali e dello stupro di almeno una minorenne nel dicembre 2020. Si tolse la vita nella sua cella nel febbraio 2022.
Il suicidio è un tema che torna spesso in questa terribile vicenda. Lo stesso Epstein, nel 2019, si uccise in carcere, a New York, in condizioni mai del tutto chiare, mentre era in attesa del processo.
Giuffre è stata una delle primissime vittime a denunciare ed a chiedere a gran voce la condanna del potentissimo imprenditore di Brooklyn. Le sue testimonianze sono state inoltre fondamentali per l’arresto e la condanna di Ghislaine Maxwell.
Poco prima dell’arresto di Epstein, la donna si era trasferita in Australia con il marito. I due hanno avuto 3 figli. Il ricordo di quegli anni tragici, però, non l’ha mai abbandonata del tutto. “Soffriva di un dolore fisico intenso: soffriva di insufficienza renale. Ma credo che il dolore mentale fosse ancora più forte”, ha dichiarato il fratello della 41enne.
“E’ stata una paladina per tutte le altre vittime”, ha invece affermato Sigrid McCawley il suo avvocato, “Il suo coraggio mi ha spinto a combattere con più intensità, la sua forza era impressionante”.