Negli Stati Uniti, il morbillo potrebbe tornare a essere una malattia endemica entro i prossimi vent’anni. È quanto emerge da un nuovo studio condotto da epidemiologi della Stanford University, pubblicato sul Journal of the American Medical Association. La ricerca stima oltre 850.000 casi, 170.000 ricoveri e circa 2.500 decessi nei prossimi 25 anni, qualora i tassi di vaccinazione continuassero a diminuire.
Secondo i dati aggiornati al 2025, sono già stati registrati 800 casi di morbillo, il numero più alto dal 2019. Nel 2024 erano stati 285. Gli esperti avvertono che il trend potrebbe peggiorare, soprattutto in un contesto politico dove la disinformazione sui vaccini è alimentata da figure come Robert Kennedy Jr. che ricopre attualmente il ruolo di Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS) ed è notoriamente poco favorevole ai vaccini e alla gestione sanitaria basata sull’evidenza scientifica.
Per effettuare le proiezioni, i ricercatori hanno utilizzato un modello informatico basato su dati specifici di ogni stato americano, includendo variabili come la demografia, l’efficacia del vaccino, il rischio di importazione del virus e la durata dell’infezione. I tassi di vaccinazione attuali variano tra l’88% e il 96%, livelli che potrebbero non essere sufficienti a mantenere la cosiddetta immunità di gregge.
Lo studio conferma inoltre l’elevata contagiosità del virus: una sola persona infetta può trasmettere il morbillo a 12-18 individui. “Siamo davvero a un punto in cui dovremmo cercare di aumentare la vaccinazione il più possibile”, afferma Mathew Kiang, assistente professore di epidemiologia e salute della popolazione alla Stanford University e coautore dello studio.