C’è chi, come il presidente Emmanuel Macron, si è astenuto da organizzare incontri diplomatici per rispettare i funerali di Papa Francesco. Ma c’è anche chi ne ha approfittato per fare pace dopo una dura litigata. Roma ha accolto 160 delegazioni esteri, fra capi di Stato e reali, oltre a un milione di fedeli per salutare un’ultima volta il pontefice sepolto ora a Santa Maria Maggiore.
Nonostante i tempi strettissimi – il soggiorno romano è durato solo quattordici ore –, il presidente Donald Trump è riuscito a parlare con il leader ucraino Volodymyr Zelensky. I due si sono seduti per una quindicina di minuti proprio all’interno della Basilica di San Pietro, prima che la cerimonia iniziasse e dopo aver salutato Macron e il primo ministro inglese Keir Starmer. Non si incontravano dalla litigata nello Studio Ovale a Washington dello scorso febbraio. Su X, il presidente ucraino ha scritto che l’incontro “simbolico ha il potenziale di diventare storico se raggiungiamo dei risultati comuni: proteggere la vita dei nostri popoli, un cessate il fuoco totale e incondizionato e una pace affidabile e duratura che eviterà lo scoppio di un’altra guerra”.
Su Truth Social, Trump ha condannato l’attacco russo su Kiev della scorsa settimana minacciando Vladimir Putin di imporre nuove sanzioni. “Non c’era motivo per cui Putin dovesse lanciare missili contro aree civili, città e paesi, negli ultimi giorni. Mi fa pensare che forse non vuole fermare la guerra, mi sta solo prendendo in giro e che debba essere trattato diversamente. Troppe persone stanno morendo!”. Un netto cambio di direzione rispetto al messaggio di speranza che aveva scritto venerdì pomeriggio, appena atterrato a Roma: “Russia e Ucraina sono molto vicini a un accordo”. Anche Zelensky aveva spinto per riaprire il dialogo, ma “solo dopo un segnale concreto che la Russia è pronta a porre fine alla guerra. Tale segnale è un cessate il fuoco completo e incondizionato”.
Dopo la cerimonia, Trump ha ripreso subito l’Air Force One, per “tornare al più presto nella sua residenza in New Jersey”, così avrebbe detto il presidente USA a un suo collaboratore. Mentre Zelensky si è recato a Palazzo Chigi per incontrare la premier italiana Giorgia Meloni. Dopo un colloquio di quasi un’ora, i due leader “hanno ribadito il sostegno agli sforzi del presidente Trump per il raggiungimento di una pace giusta e duratura, capace di garantire un futuro di sicurezza, sovranità e libertà all’Ucraina – si legge nella nota di Palazzo Chigi –. Meloni ha espresso, anche a nome del governo, le proprie condoglianze per le vittime dei recenti attacchi russi, rinnovando la ferma condanna di tali atti e sottolineando l’urgenza di un cessate il fuoco immediato e incondizionato, nonché della necessità di un impegno concreto da parte di Mosca per l’avvio di un processo di pace”.
Il presidente ucraino ha incontro anche con Starmer e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha salutato anche Trump col quale i rapporti si erano raffreddati dall’annuncio dei dazi commerciali di inizio aprile. L’incontro tra i due ci sarà, ma non è stata fissata una data.