A causa dello scontro commerciale a suon di dazi tra gli USA e la Cina, la Boeing dovrà “dirottare” verso altri clienti circa 50 aerei che erano stati richieste da alcune compagnie cinesi. Ciò nonostante, l’azienda si è detta fiduciosa circa la possibilità di trovare nuove società interessate ai suoi mezzi di trasporto, ma ha comunque rivelato che i suoi vertici stanno facendo pressione su Trump, per risolvere la “situazione spiacevole”.
Due jet Boeing sono già tornati negli Stati Uniti dalla Cina mentre un altro è in arrivo, dopo l’imposizione di pesanti tariffe del 125% sulle importazioni americane da parte di Pechino, in risposta ai dazi del 145% imposti dalla Casa Bianca.
Kelly Ortberg, amministratore delegato della Boeing, ha detto di sperare che “col tempo queste tariffe possano essere risolte”, in una telefonata con gli investitori mercoledì. Ha inoltre annunciato che le perdite dell’azienda per il primo trimestre del 2025 si sono ridotte a 31 milioni di dollari, un netto miglioramento rispetto ai 355 milioni di dollari dell’anno precedente.
Ortberg ha poi aggiunto: “Molti dei nostri clienti in Cina hanno dichiarato che non prenderanno le consegne”. Tuttavia, la Boeing ha già ricevuto richieste da altre compagnie aeree per alcuni dei suoi mezzi. L’azienda americana sta ora cercando di “reimmetterli sul mercato” e, se necessario, di ridipingere gli aerei con i colori di altre compagnie.
“È una situazione spiacevole, ma abbiamo molti clienti che vogliono consegne a breve termine”, ha affermato Ortberg. Al momento, Boeing ha già dato il via alla produzione di 41 velivoli originariamente destinati alla Cina: entro la fine dell’anno, la società porterà il numero a quota 50.
La domanda complessiva di aerei non è stata finora intaccata dai dazi. Ciò ha permesso all’azienda di proseguire con il piano di aumentare la produzione del suo 737 Max a 38 unità al mese, nonostante le tariffe. Il prezzo delle azioni Boeing, inoltre, è salito del 5,7% nella giornata di mercoledì.
Tuttavia, essere esclusi da uno dei mercati più importanti e redditizi al mondo sarebbe un duro colpo, soprattutto se Airbus, principale rivale di Boeing, che costruisce aerei in Francia, Cina e Stati Uniti, sarà in grado di continuare a vendere. “Se vediamo che i mercati si chiudono, sarà una dura sfida per noi”, ha concluso Ortberg.