Il segretario alla Difesa Pete Hegseth, già al centro di una tempesta politica per aver condiviso per la seconda volta sulla piattaforma Signal, a sua moglie, suo fratello e al suo avvocato, i dettagli di un attacco contro gli Houthi nello Yemen, ha recentemente ordinato delle modifiche a una stanza adiacente alla sala stampa del Pentagono. Vuole dotarla di un camerino per il trucco da utilizzare quando deve apparire davanti alle telecamere.
Hegseth, prima che il presidente Trump lo scegliesse come Segretario alla Difesa, è stato co-conduttore del programma mattutino “Fox & Friends Weekend” di Fox News. Sempre molto televisivo, con il sorriso stereotipato, da giorni accusa oscure manovre “dei poteri occulti contrari al cambiamento che l’Amministrazione Trump sta cercando di imporre” perché, secondo lui, mettendo in mostra la sua inadeguatezza a svolgere un ruolo così riservato, si tenta di colpire l’agenda di Trump.
La CNN afferma che Phil, il fratello di Hegseth, e il suo avvocato Tim Parlatore hanno entrambi un lavoro presso il Dipartimento della Difesa – ma non così la moglie Jennifer – anche lei giornalista ed ex produttrice di Fox News. Nonostante questo, Hegseth l’ha inclusa negli incontri con i leader stranieri, generando gelosie e polemiche sulla sua presenza.
Per questo da giorni il Dipartimento della Difesa è sulle prime pagine dei quotidiani e nei notiziari di tutti i network televisivi. Poi, dopo che Hegseth ha licenziato alcuni suoi stretti collaboratori come Dan Caldwell, Darin Selnick e Colin Carroll, si è trincerato nel silenzio.
Secondo Politico, che martella la notizia, Hegseth si era portato al Pentagono questi collaboratori di sua fiducia per evitare di continuare la stessa routine dei precedenti segretari alla Difesa. Ne è scaturita una lotta interna che alla fine ha visto allontanare i collaboratori che aveva voluto con lui. Che ora svelano i retroscena. In particolare il suo ex addetto stampa, John Ullyot, che ai microfoni della CNN ha affermato: “È stato un mese di caos totale al Pentagono. Dalle fughe di notizie di piani operativi ai licenziamenti di massa, la disfunzione è ora una grande distrazione per il presidente Trump, che merita di meglio dalla sua leadership”.
Politico fanno notare che uno dei funzionari licenziati da Hegesth la scorsa settimana era il suo stesso capo dello staff. “La cosa preoccupante – scrive il giornale – è che non si trattava di persone chi gli erano state imposte, erano sue persone di cui si è liberato”.
Il nuovo chat-gate solleva ulteriori preoccupazioni su Hegseth, già fortemente criticato per i suoi burrascosi trascorsi tra accuse di molestie sessuali e di abuso di alcol, proprio mentre la Casa Bianca con Elon Musk è impegnata nella lotta agli sprechi dei soldi della pubblica amministrazione. E martedì è arrivata anche la prima richiesta di dimissioni da parte di un repubblicano della Camera, il deputato Don Bacon, che ha di nuovo messo l’accento “sull’inesperienza” di Hegseth. “Anche i più accaniti sostenitori del segretario come me lo devono ammettere: l’ultimo mese è stato un vero e proprio tracollo al Pentagono. E ora Pete Hegseth sta diventando un problema per l’amministrazione”.
“Pete Hegseth, sta facendo un lavoro fantastico – ha detto l’addetta stampa Casa Bianca, Karoline Leavitt, durante il briefing mattutino. – Sta portando cambiamenti monumentali al Pentagono”.
Un portavoce del Pentagono nel tentativo di minimizzare la vicenda del camerino in sala stampa ha affermato che la costruzione è stata fatta dagli operai interni della manutenzione e che “Hegseth si trucca personalmente prima delle apparizioni televisive, senza pagare un truccatore”.
Il camerino è stato usato proprio martedì quando, invitato dai suoi amici di Fox News, Hegseth ha incolpato i media e gli ex dipendenti del Dipartimento della Difesa per le rivelazioni delle sue chat. Non ha negato le notizie, non ha spiegato perché sua moglie, che non è una dipendente del Dipartimento della Difesa, fosse nella chat di Signal. Hegseth afferma di non aver divulgato informazioni riservate in nessuno dei due gruppi. “Ci stiamo concentrando sul reclutamento, sullo sradicamento della DEI (Diversità, Uguaglianza, Inclusione), sulla sicurezza del nostro confine sud-occidentale, secondo l’agenda del presidente, e al Pentagono sta andando tutto molto bene, e ne sono orgoglioso”. Il segretario ha poi accusato gli ex dipendenti del Pentagono che lui ha licenziato di aver passato la notizia ai media nel “tentativo di sabotare l’agenda del presidente e quello che stiamo facendo”.
“A Trump – scrive il Washington Post – è sempre piaciuta la vitalità e la gioventù del conduttore di Fox News che ha voluto a tutti costi capo del Pentagono. Però il presidente esprime sempre sostegno alla squadra, fino a quando non manda via qualcuno”.
Ad accelerare questo processo potrebbe contribuire la crescente preoccupazione per come potrebbe funzionare il Pentagono in caso di un’emergenza di sicurezza nazionale con un segretario alla Difesa che dimostra di non essere all’altezza della situazione.