Il feretro di Papa Francesco è stato trasferito dalla residenza di Santa Maria alla Basilica di San Pietro dove sarà esposto ai fedeli fino al giorno dei funerali, sabato alle 10, secondo un rito semplificato come da sua volontà. La bara nella basilica vaticana è stata deposta davanti all’Altare della Confessione. È su una piccola pedana leggermente inclinata, posta su un tappeto a terra, e non sul catafalco come è sempre avvenuto nel passato.
Il 21 aprile, il Pontefice si è spento all’età di 88 anni.
Nel frattempo, Mosca ha annunciato che Vladimir Putin (il quale essendo ricercato dalla Corte Penale internazionale rischierebbe l’arresto) non parteciperà ai funerali, mentre la Cina ha espresso ufficialmente il proprio cordoglio e ha comunicato che invierà un rappresentante ufficiale. Numerosi leader mondiali parteciperanno personalmente alla cerimonia, tra cui il presidente argentino Javier Milei, Donald Trump con la First Lady Melania, Emmanuel Macron, il principe William, Volodymyr Zelensky, Ursula von der Leyen, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme ad altri rappresentanti di diversi Paesi europei.
Roma sarà blindata. “È difficile dire quante persone arriveranno a Roma, noi ci stiamo preparando per decine di migliaia di persone”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi al termine del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura. Secondo Piantedosi, più o meno si attendono “almeno 170 delegazioni tra capi di Stato e di governo” per le esequie. Le forze di sicurezza e dell’ordine si stanno “calibrando” sulla base di quanto avvenuto in occasione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II ha spiegato il ministro dell’Interno.
“Abbiamo dato avvio a questo grande lavoro per i profili di sicurezza pubblica di questo evento molto impegnativo perché vede la concomitanza dei funerali del Papa, delle celebrazioni del 25 aprile e degli eventi del Giubileo già calendarizzati che prevedono l’arrivo di decine di migliaia di persone” ha detto il responsabile del Viminale”.
Proprio sul 25 aprile, in Italia ci sono polemiche. Il governo di Giorgia Meloni ha decretato 5 giorni di lutto nazionale, fino al 26 aprile incluso, un lasso di tempo senza precedenti (per Giovanni Paolo II ne furono decretati solo tre; per i presidenti della Repubblica emeriti in genere è 1 giorno, coincidente con quello dei funerali). L’esecutivo è stato accusato di aver voluto così scavallare il 25 aprile, ovvero il giorno della festa della Liberazione dal nazifascismo, che causa sempre molti maldipancia fra le forze conservatrici al governo. In realtà, il lutto nazionale comporta lo stop delle attività pubbliche, ma le scuole sono già chiuse per le vacanze di Pasqua e non c’è motivo per cui le manifestazioni tradizionali della società civile, a Milano e a Roma, debbano essere sospese.
Bergoglio era stato ricoverato in febbraio al Policlinico Gemelli per infezione polimicrobica alle vie respiratorie. Era ancora in convalescenza a Casa Santa Marta, la sua residenza, ma il giorno di Pasqua, era voluto tornare in mezzo ai fedeli. Ha lavorato fino all’ultimo giorno; venerdì si era recato al carcere di Regina Coeli per parlare coi detenuti, l’altro ieri si era affacciato al balcone per salutare la folla nel giorno di Pasqua, e poi ancora un giro in Papamobile per piazza San Pietro, e il breve incontro con il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance. La settimana precedente aveva incontrato re Carlo III d’Inghilterra e la regina Camilla.
Jorge Mario Bergoglio era nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936. Gesuita, arcivescovo della capitale argentina dal 1998, era stato nominato cardinale da Giovanni Paolo II nel 2001. Nel marzo 2013 l’elezione al Soglio pontificio dopo le clamorose dimissioni di Papa Ratzinger.