Errare è umano, perseverare è ciò che sembra aver fatto invece il segretario alla Difesa Pete Hegseth.
Il capo del Pentagono avrebbe infatti condiviso informazioni sensibili su un’altra operazione militare statunitense in Yemen attraverso una chat su Signal che comprendeva decine di partecipanti – tra cui la moglie, il fratello, e il suo avvocato.
La rivelazione, confermata da fonti interne al Pentagono e riportata da New York Times e CNN, aggrava ulteriormente la posizione del capo del Dipartimento della Difesa, già al centro di un’inchiesta per una precedente fuga di notizie sempre su Signal — un’applicazione di messaggistica crittografata ma non approvata per la trasmissione di dati riservati.
Secondo quanto appreso, il gruppo contava tredici partecipanti. Tra questi, diversi membri della cerchia privata e professionale di Hegseth, coinvolte sin dai giorni della sua conferma alla guida del Pentagono: la moglie Hegseth, un’ex produttrice del network conservatore Fox News, è già stata vista partecipare ad alcuni riunioni riservate, mentre il fratello lavora di fatto come sherpa tra il Dipartimento della Sicurezza Interna e il Pentagono.
A creare il gruppo sarebbe stato lo stesso segretario, con l’intento di coordinare strategie e comunicazioni durante quella delicata fase istituzionale. Come riporta il New York Times, nella chat sarebbero stati condivisi numerosi dettagli operativi relativi a un attacco aereo condotto a marzo contro i ribelli Houthi filo-iraniani nello Yemen. In particolare, la testata parla di “orari di volo degli F/A-18 Hornet impegnati nella missione”, che è un’informazione di natura altamente sensibile.
Il caso si aggiunge a una precedente controversia emersa il mese scorso, quando in un’altra chat su Signal — stavolta creata dal consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Mike Waltz — Hegseth aveva divulgato informazioni militari includendo per errore anche il direttore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg.
Il portavoce del Pentagono, Sean Parnell, ha anche stavolta liquidato le accuse parlando di “media ossessionati dall’odio verso il Presidente Trump”. “Non è stato condiviso alcun materiale classificato, per quanto i giornalisti provino a farlo sembrare tale,” ha dichiarato Parnell. “La stampa anti-Trump continuerà a colpire chiunque sia fedele all’agenda del Presidente. Ma noi andiamo avanti.”
Anche la Casa Bianca ha fatto quadrato. “Il Presidente sostiene pienamente il segretario Hegseth, che sta facendo un lavoro eccezionale alla guida del Pentagono,” ha detto Karoline Leavitt, portavoce della presidenza, in un’intervista a Fox News. “Quello che vediamo è l’intero apparato del Pentagono che rema contro chi cerca di portare un vero cambiamento.”
Il caso ha però riacceso le tensioni al Congresso. Il leader della minoranza democratica al Senato, Chuck Schumer, ha definito “gravissimo” il comportamento del segretario alla Difesa. “Emergono sempre più dettagli. Hegseth ha messo a rischio vite umane. Ma Trump è troppo debole per rimuoverlo. Hegseth deve essere licenziato,” ha scritto su X.
Sulla stessa linea la senatrice Tammy Duckworth, che è veterana dell’esercito: “Ogni giorno che Hegseth resta al suo posto è un giorno in più in cui i nostri soldati sono in pericolo a causa della sua colossale stupidità.”
Intanto, fonti interne confermano che nelle scorse settimane sarebbero stati allontanati alcuni alti funzionari del Dipartimento della Difesa, probabilmente proprio nell’ambito dell’indagine sulle fughe di notizie legate all’uso improprio di Signal.