Quando l’oro aumenta, anche i ricordi di famiglia finiscono sul mercato. Con il prezzo del metallo prezioso salito a livelli record, oltre 3.350 dollari l’oncia, circa 100 euro al grammo, i collezionisti, ma anche molte famiglie, si sono messe a frugare nei portagioie, a caccia di tesori dimenticati per trovare qualcosa da fondere.
Jeff Clark, analista e creatore del sito TheGoldAdvisor.com, riferisce che quando il nobile materiale spicca il volo, ogni volta si assiste alla stessa scena: chi possiede vecchi gioielli scopre di avere un piccolo patrimonio, potenzialmente liquido, pronto a trasformarsi in denaro contante. Clark ha spiegato che molti vedono i monili come “soldi gratis”, soprattutto in tempi di inflazione elevata e incertezza finanziaria.
Negli ultimi mesi, infatti, la quotazione del “bene rifugio” è aumentata di circa il 27%, trainata da tensioni geopolitiche, guerre commerciali e dalla crescente domanda da parte delle banche centrali. Da sempre considerato fondamentale nei momenti di crisi, l’oro torna così protagonista anche nelle vite dei consumatori.
Nel cuore del Jewelry District di Los Angeles, Alex Arakeloglu, addetto alle vendite della gioielleria Capri, come riportato da ArcaMax Publishing, un’azienda statunitense privata specializzata nella distribuzione di contenuti editoriali, racconta che ogni giorno decine di clienti si presentano con sacchetti pieni di anelli, collane e spille da vendere. Molti ritengono sia il momento giusto per monetizzare, considerato che il potere d’acquisto ormai è in caduta libera.
Anche Rosie Juda, una decoratrice in pensione, ha varcato la soglia della storica bottega “Jewelry by Olivia K” con buste ricolme di oggetti d’oro appartenenti alla sua famiglia da generazioni. La gioielliera Olivia Kazanjian dopo aver analizzato ogni pezzo con cura, attraverso una lente d’ingrandimento e persino grazie a test chimici per verificarne la purezza, ha attribuito ai preziosi un valore di 9.500 dollari.
Kazanjian ha raccontato che negli ultimi tempi il flusso di clienti è aumentato, tuttavia riferisce che alcuni oggetti non dovrebbero mai essere fusi, poiché il loro valore storico e artigianale è ben superiore a quello del solo metallo. In alcuni casi, ha spiegato, preferisce ridisegnare i pezzi più antichi per conservarne la memoria.
Il boom dell’oro ha portato benefici anche ai piccoli artigiani, messi in difficoltà dai costi all’ingrosso e dai dazi sulle importazioni voluti dal presidente Trump, che minacciano di far schizzare verso l’alto i prezzi di metalli e diamanti.
Mentre l’interesse per l’oro sale vertiginosamente, aumentano anche i rischi. Sempre a Los Angeles un furto clamoroso ha destabilizzato il settore: ladri hanno scavato un tunnel attraverso diverse pareti rinforzate e svuotato le casseforti della gioielleria “Love Jewels”, arraffando merce per circa 10 milioni di dollari.
Seppure nessuno pretenda di arricchirsi con i vecchi orecchini della nonna, l’idea di poter ricavare qualche migliaio di dollari da ciò che ormai non viene più usato attira molte persone. Clark ha ricordato che, in passato, durante altre impennate del mercato, alcuni si sono addirittura rivolti ai necrofori per ottenere il permesso di estrarre denti d’oro dai propri congiunti defunti.