Gli Stati Uniti sono pronti a riconoscere il controllo russo sulla regione ucraina della Crimea, nell’ambito di un ampio accordo di pace tra Mosca e Kiev. A riferirlo, venerdì, è stata l’agenzia americana Bloomberg News, citando fonti a conoscenza della questione.
La Crimea è stata occupata dalla Russia all’inizio del 2014; da allora, il presidente Vladimir Putin ha chiesto il riconoscimento internazionale dell’area come parte del territorio nazionale.
Con il piano di raggiungere una tregua tra Kiev e Mosca entro la Pasqua ormai andato in fumo, Washington ha tenuto ha ribadire che la sua pazienza ha un limite, che non potrà essere oltrepassato.
“Se una delle due parti si comporta in modo stupido, siamo pronti a lasciar il tavolo dei negoziati”, ha affermato il presidente Trump.
Le parole del leader MAGA erano state anticipate da quelle del Segretario di Stato Marco Rubio, che in occasione della sua visita a Parigi aveva detto: “Non continueremo con questo sforzo per settimane e mesi. Dobbiamo valutare nei prossimi giorni se la pace è fattibile o meno. E se non sarà possibile dobbiamo andare avanti e voltare pagina, perché non è la nostra guerra”.
Tuttavia, le affermazioni del leader statunitense continuano ad essere contrastanti tra di loro. Nelle ultime ore, infatti, Trump ha dichiarato di non sentirsi preso in giro dalla Russia, mentre il suo vice, JD Vance, atterrato a Roma venerdì, si è detto alquanto ottimista circa la possibilità di trovare l’accordo per arrivare ad una tregua in Ucraina.
Da canto suo, Mosca ha comunicato che le parti stanno ancora discutendo tra loro: il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha dichiarato all’inizio di questa settimana che non sarà facile arrivare ad un accordo.
Eppure, come riferito da Bloomberg, il piano statunitense sembra essere particolarmente vantaggioso per il Cremlino. La proposta americana, infatti, metterebbe in stand-by il conflitto, con i territori ucraini attualmente occupati dalla Russia che rimarrebbero sotto il controllo di Mosca.
Dal tavolo dei negoziati, inoltre, sarebbero escluse anche le ambizioni di Kiev di entrare a far parte della NATO. Tuttavia, ad oggi la strada che porta ad un accordo tra le parti resta decisamente in salita.
Sembra essere più “accomodante”, invece, la posizione di Kiev. Nel fine settimana, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha detto ai funzionari americani che Kiev è d’accordo al “90%” con il piano di pace del presidente Trump. “La prossima settimana-ha aggiunto- a Londra, vogliamo prendere una decisione per un cessate il fuoco completo e globale”.